Complotto ordito da esponenti della grande feudalità napoletana e da papa
Innocenzo VIII contro la dinastia aragonese (1485-86). Nella primavera del 1485
alcuni baroni del Regno di Napoli formarono una lega con papa Innocenzo VIII per
ribellarsi a Ferdinando I, la cui politica era giudicata troppo accentratrice.
Malgrado l'appoggio di Venezia e l'invio di truppe pontificie, i rivoltosi non
riuscirono a sconfiggere gli Aragonesi, guidati dal figlio di Ferdinando I,
Alfonso duca di Calabria. La pace di Roma (11 agosto 1486) firmata tra il papa e
Ferdinando riaffermò la dipendenza feudale del Regno di Napoli dal
papato, ma anche la dipendenza dei baroni dal re. Ferdinando I, che in un primo
momento aveva garantito il perdono ai ribelli, arrestò i congiurati dando
vita a una feroce repressione, descritta dallo storico Camillo Porzio.