(dal celtico
bard). Poeta e cantore dei Celti, cui spettava la
celebrazione delle gesta del signore. I
b. appartenevano alla classe
sacerdotale e cantavano accompagnandosi con una specie di lira, chiamata
cruth. Dal II sec. in poi, man mano che l'aristocrazia gallo-romana
disimparava la lingua nazionale, scomparvero. In Inghilterra sopravvissero
all'invasione sassone e vennero accolti alle corti dei piccoli principi bretoni
del Galles (l'intera letteratura gallese è opera dei
b.). I
più famosi
b. sono Taliesin, Aneirin e Llywarch Hen (secc. VI e
VII), anche se non è certo che siano autentici tutti i componimenti loro
attribuiti. Dopo la conquista del Galles da parte di Edoardo I (1283), i cantori
furono ostacolati in ogni modo dagli Inglesi. Il bardismo cadde lentamente in
disuso e ne tennero viva la tradizione solo i cantori mendicanti o ciechi, che
si accompagnavano con la
telyn; tornò in auge come moda letteraria
dei Romantici verso la metà del XVIII sec. (V.
OSSIAN). ║ Per estens. - Poeta epico e lirico in genere.