Letterato umanista, compositore e mecenate fiorentino. Di famiglia nobile, fu
avviato alla carriera militare e partecipò alla guerra di Siena (1553-54)
e alla difesa di Malta contro i Turchi (1565). Mosso da un vivo interesse per la
musica e per la letteratura radunò nella sua casa di Firenze, tra il 1579
e il 1592, un cenacolo culturale chiamato "Camerata fiorentina", o "Camerata de'
B.". Di questo gruppo facevano parte numerosi poeti, letterati, artisti,
cantori e musicisti, i quali si riunivano per discutere i vari aspetti e gli
orientamenti dell'arte. Uno degli argomenti che maggiormente interessava la
Camerata era la creazione di una nuova forma musicale per il teatro, quella del
"recitar cantando". Con le "parole musicate" avrebbero tratto grande vantaggio
il sentimento individuale e l'afflato lirico che la polifonia, con la sua
pesantezza e con la fioritura del contrappunto, aveva oscurato. Il musicologo
Vincenzo Galilei che, con i cantori Jacopo Peri e Guido Caccini, con il poeta
Ottavio Rinuccini, con Pietro Strozzi, Jacopo Corsi, Emilio del Cavaliere ed
altri eruditi dell'epoca frequentava il cenacolo bardiano, compose
l'opera-saggio
Dialogo della musica antica e moderna (1581), preceduta da
una celeberrima dedica a
B., che fu alla base dell'indirizzo riformatore
della Camerata Fiorentina. Galilei musicò anche l'episodio del conte
Ugolino, tratto dalla
Divina Commedia, per voce sola e accompagnamento di
viola. Tra le prime composizioni nel nuovo stile, ricordiamo
Dafne di
Peri e Rinuccini,
Euridice, rappresentata a Palazzo Pitti per il
matrimonio di Maria de' Medici con Enrico IV di Francia, il melodramma
Orfeo, di Claudio Monteverdi, dedicato a Francesco Gonzaga. Nel 1592
B., dietro invito di papa Clemente VIII, si stabilì a Roma, dove
continuò a lavorare per la riforma musicale e dove scrisse il famoso
Discorso sopra la musica antica e il cantar bene (1590 circa) che egli
inviò a Caccini e che venne pubblicato tra i
Trattati musicali
editi da Anton Francesco Doni (Firenze 1534 - Roma 1612).