Zool. - Nome popolare della
Velella velella, un sifonoforo coloniale che
vive nel Mediterraneo. Deriva il soprannome dal fatto che, nella seconda
metà di giugno, viene spinta in grandi branchi verso le coste,
specialmente a causa di qualche fortunale. È un idrozoo dall'aspetto
caratteristico; la sua pneumatofora, una specie di vescica galleggiante, di
color azzurrino, ha una forma che ricorda quella di una barchetta a vela e
raggiunge, al massimo, la lunghezza di 5 cm. La pneumatofora è formata da
una specie di disco galleggiante, appiattito, sul quale si eleva una sorta di
vela triangolare disposta obliquamente. Il disco, internamente, è
suddiviso in numerose concamerazioni che comunicano tra loro e verso l'esterno
grazie a dei piccoli fori; inferiormente il galleggiante discoidale forma lo
stolone, costituito da vari elementi della colonia. Questi sono un
gastrozoide centrale totalmente sprovvisto di tentacoli; alcuni
gonozoidi dalla caratteristica forma di polipo e disposti in serie
concentriche (sono essi che generano le meduse sessuate); ci sono, poi, i
dattilozoidi che si trovano presso il margine della pneumatofora, dove
formano una specie di frangia. Gli elementi coloniali che costituiscono questo
animale provvedono ciascuno a una specifica funzione: presa degli elementi,
difesa, riproduzione. Quando dalla velella si distaccano le meduse originate dai
gonozoidi esse si lasciano cadere sul fondo marino dove provvedono alla
riproduzione sessuata; hanno vita molto breve e non si nutrono, mancando
totalmente di apertura boccale. Interessante è il fatto che la velella
dispone di respirazione aerea; l'aria penetra alle concamerazioni del disco
attraverso forellini che lo caratterizzano e raggiungono le cavità
gastrovascolari dei vari individui che formano la parte inferiore della colonia.
A volte i branchi di velelle, sulla superficie del mare, sono formati da
migliaia e migliaia di individui che coprono il mare anche per alcuni chilometri
quadrati.