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Barbès, Armand.

Uomo politico francese. Compiuti gli studi di Legge a Parigi, si orientò verso il repubblicanesimo rivoluzionario. Divenuto ben presto il più stretto collaboratore di A. Blanqui, organizzò insieme a lui, nel 1835, un'associazione repubblicana clandestina, detta Société des Familles. I preparativi insurrezionali della società segreta vennero scoperti nel 1836 e B. finì in carcere. Rilasciato l'anno seguente in seguito a un'amnistia, ritornò a complottare e affiancò nuovamente Blanqui nell'organizzazione di una associazione clandestina, la Société des Saisons. La rivolta ebbe inizio il 12 maggio 1839, dopo un'accurata preparazione, ma il tentativo insurrezionale fallì per la mancata partecipazione delle masse popolari. Rimasto ferito negli scontri, B. venne imprigionato e condannato a morte insieme a Blanqui. La condanna fu, in seguito, commutata in deportazione a vita. Tornato in libertà dopo la caduta della monarchia orleanista, nel febbraio 1848 si pose a capo del Club della Rivoluzione, una fazione rivale della Società repubblicana blanquista. Contrario in un primo tempo a nuove avventure insurrezionali, si legò in seguito agli elementi progressisti del governo provvisorio e dell'Assemblea costituente; in maggio, quando il malcontento delle masse parigine per la vittoria elettorale dei moderati sfociò in rivolta aperta, si mise alla testa dei rivoltosi che guidò all'Hotel de Ville dove, insieme con altri capi rivoluzionari, proclamò lo scioglimento del governo provvisorio e la formazione di un nuovo governo composto di socialisti e di delegati dei lavoratori. Il tentativo insurrezionale fu stroncato e al suo arresto, avvenuto nel corso della manifestazione di insediamento all'Hòtel de Ville, seguì quello di numerosi altri socialisti e rivoluzionari, compreso lo stesso Blanqui. Condannato alla deportazione, B. fu graziato da Napoleone III nel 1854 e si stabilì in Olanda, da dove continuò a complottare, fino alla morte, contro il regime bonapartista (Pointe-à-Pitre, Guadalupa 1809 - L'Aia 1870).