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Barbey d'Aurevilly, Jules.

Letterato e romanziere francese. Di famiglia cattolica e monarchica, si laureò in Legge a Caen. Nel 1837 si stabilì a Parigi e frequentò gli ambienti letterati, conducendo un'esistenza piuttosto disordinata. Intraprese in quegli anni la carriera di giornalista e di scrittore, divenendo un intransigente difensore del cattolicesimo e della monarchia, contrario alle nuove correnti politiche e letterarie, come ad esempio il naturalismo. Non immune da elementi di dandysmo e di satanismo, nonostante le sue convinzioni cattoliche, predilesse i sentimenti morbosi, le passioni mostruose e perverse. Tra le sue numerose opere: Del dandysmo e di G. Brummel (1845; saggio biografico); i romanzi: Una vecchia amante (1851), Il cavaliere Des Touches (1864), Un prete ammogliato (1865), Una storia senza nome (1882); il suo capolavoro, la raccolta di novelle Le diaboliche del 1874. I suoi saggi letterari furono pubblicati dal 1860 al 1909, in venti volumi, con il titolo: Opere e uomini del XIX secolo (Saint-Sauveur-le-Vicomte 1808 - Parigi 1889).