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Banfi, Antonio.

Filosofo italiano. Dopo aver studiato a Milano e a Berlino (dove fu fortemente influenzato dalla cultura filosofica tedesca), fu professore di Storia della filosofia all'università di Genova. Nel 1931 passò all'Università Statale di Milano dove tenne la cattedra di Storia della filosofia ed Estetica. Nel 1940 fondò la rivista trimestrale "Studi filosofici", da lui diretta sino al 1949. Dopo aver aderito al Partito Comunista, partecipò attivamente alla resistenza. Eletto al primo Senato della Repubblica per il Partito Comunista, fu riconfermato nella successiva legislatura. Sostenitore di un razionalismo critico che si riallaccia, da un lato, alla scuola di Marburgo, e dall'altro alla fenomenologia husserliana, si fece assertore di una concezione tendente a liberare la filosofia dai limiti entro i quali l'aveva ristretta Husserl, integrandola problematicamente con lo storicismo e col trascendentalismo. Nell'ambito del suo problematicismo, la filosofia assume un progressivo farsi della verità, di coscienza fenomenologica della cultura: "la spiritualità appare non come un essere o un dover essere, ma un problema o un sistema di problemi che all'esistente si pongono e in cui consiste la sua vita come vita spirituale. Economia, diritto, educazione, morale, arte, religione, sapere... sono le forme di questa problematica della persona in quanto tale". Gli ultimi anni lo videro impegnato in un dialogo serrato tra il proprio problematicismo critico e la filosofia marxista. Pur nella varietà e complessità del suo svolgersi e rinnovarsi, il pensiero di B. ha avuto uno sviluppo organico e unitario. Il tema dominante che percorre l'intero arco di sviluppo della sua filosofia è il tentativo di stabilire un universo filosofico capace di rappresentare una risposta critica alla crisi della coscienza culturale del mondo contemporaneo, un interrogativo sul senso, il valore, la direzione del pensiero contemporaneo. Tra le sue opere: La filosofia e la vita spirituale (1922); Principi di una teoria della ragione (1926); Pestalozzi (1929); Vita di G. Galilei (1930); Nietzsche (1934); Sui principi della filosofia della morale (1934); Socrate (1943); La mia prospettiva filosofica (1950); L'uomo copernicano (1950); Storia del materialismo (2 volumi 1952-53); La ricerca della realtà (2 volumi, pubblicazione postuma, 1959); Saggi sul marxismo (pubblicazione postuma, 1960). I suoi scritti di estetica di varia epoca sono stati raccolti in volume nel 1962 sotto il titolo: Filosofia dell'arte. Nel 1961, venne pubblicata una raccolta di saggi dedicata ad alcune tra le figure più rappresentative del pensiero contemporaneo sotto il titolo: Filosofi contemporanei, mentre al 1965 risale una raccolta di saggi intitolata: Studi sulla filosofia del Novecento (Vimercate, Milano 1886 - Milano 1957).