Compositore, organista, teorico della musica e letterato italiano. Bolognese,
monaco olivetano fin dall'età di 19 anni, fu discepolo di G. Guami a
Lucca ed ebbe l'incarico di organista presso varie comunità olivetane:
San Michele in Bosco sopra Bologna, Santa Maria in Regola di Imola, San Pietro
in Gubbio, Sant'Elena in Venezia, Santa Maria in Organo a Verona, e infine la
casa generalizia di Monte Oliveto Maggiore. Nel 1615, dopo essere ritornato a
Bologna, fondò l'Accademia dei Floridi, che nel 1623 si trasformò
in Accademia dei Filomusi, con sede a Bologna, nella casa del compositore
Giacobbi. In riconoscimento della vasta fama conseguita con l'incessante
attività artistica, nel 1618 il capitolo del suo ordine gli
conferì il titolo onorifico di abate. Personalità ricca di
interessi artistici culturali,
B. operò contemporaneamente in vari
campi; fu infatti poeta e letterato, e come compositore coltivò sia la
musica strumentale che la vocale, sia il genere sacro che il profano. Ebbe
comunque una predilezione per la contemporanea commedia dell'arte, come ci
è testimoniato dalla prima delle sue commedie madrigalesche apparsa nel
1597 col titolo
La nobilissima anzi, asinissima compagnia delli Briganti
della bustina: si tratta di una mistura di dialoghi in vari dialetti,
intercalati da brani musicali. Al genere del madrigale rappresentativo
B.
si dedicò soprattutto nel decennio 1598-1608, che precedette la sua
definitiva sistemazione bolognese; poi pubblicò quattro raccolte di
Terzetti (cioè canzonette a tre voci), non poche raccolte di
musica sacra e numerosi scritti teorici (
Cartella, Ovvero regole utilissime a
quelli che desiderano imparare il canto figurato; Cartelline del canto fermo
gregoriano; Armoniche conclusioni del suono dell'organo).
Il festino
nella sera del giovedì grasso, opera in stile madrigalesco, contiene
il curioso
Contrappunto bestiale alla mente, in cui le cinque voci degli
esecutori imitano le voci degli animali. In diversi casi, sia in veste di
compositore sia in qualità di teorico e didatta, è stato un
precursore o, almeno, un anticipatore: i suoi
Concerti ecclesiastici per
due cori furono la prima raccolta di mottetti che introduce una parte separata
per l'organo, e
B. fu tra i primi a far uso di indicazioni dinamiche
quali i segni
f (forte) e
p (piano). Una autobiografia succinta
è esposta nelle
Lettere armoniche, raccolte e stampate nel 1628
(Bologna 1568-1634).