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Banchieri, Adriano.

Compositore, organista, teorico della musica e letterato italiano. Bolognese, monaco olivetano fin dall'età di 19 anni, fu discepolo di G. Guami a Lucca ed ebbe l'incarico di organista presso varie comunità olivetane: San Michele in Bosco sopra Bologna, Santa Maria in Regola di Imola, San Pietro in Gubbio, Sant'Elena in Venezia, Santa Maria in Organo a Verona, e infine la casa generalizia di Monte Oliveto Maggiore. Nel 1615, dopo essere ritornato a Bologna, fondò l'Accademia dei Floridi, che nel 1623 si trasformò in Accademia dei Filomusi, con sede a Bologna, nella casa del compositore Giacobbi. In riconoscimento della vasta fama conseguita con l'incessante attività artistica, nel 1618 il capitolo del suo ordine gli conferì il titolo onorifico di abate. Personalità ricca di interessi artistici culturali, B. operò contemporaneamente in vari campi; fu infatti poeta e letterato, e come compositore coltivò sia la musica strumentale che la vocale, sia il genere sacro che il profano. Ebbe comunque una predilezione per la contemporanea commedia dell'arte, come ci è testimoniato dalla prima delle sue commedie madrigalesche apparsa nel 1597 col titolo La nobilissima anzi, asinissima compagnia delli Briganti della bustina: si tratta di una mistura di dialoghi in vari dialetti, intercalati da brani musicali. Al genere del madrigale rappresentativo B. si dedicò soprattutto nel decennio 1598-1608, che precedette la sua definitiva sistemazione bolognese; poi pubblicò quattro raccolte di Terzetti (cioè canzonette a tre voci), non poche raccolte di musica sacra e numerosi scritti teorici (Cartella, Ovvero regole utilissime a quelli che desiderano imparare il canto figurato; Cartelline del canto fermo gregoriano; Armoniche conclusioni del suono dell'organo). Il festino nella sera del giovedì grasso, opera in stile madrigalesco, contiene il curioso Contrappunto bestiale alla mente, in cui le cinque voci degli esecutori imitano le voci degli animali. In diversi casi, sia in veste di compositore sia in qualità di teorico e didatta, è stato un precursore o, almeno, un anticipatore: i suoi Concerti ecclesiastici per due cori furono la prima raccolta di mottetti che introduce una parte separata per l'organo, e B. fu tra i primi a far uso di indicazioni dinamiche quali i segni f (forte) e p (piano). Una autobiografia succinta è esposta nelle Lettere armoniche, raccolte e stampate nel 1628 (Bologna 1568-1634).