Città (7.700 ab.) dell'Afghanistan e capoluogo della provincia omonima.
È situata sull'Hindukush, a 2.500 m s/m., nella valle dell'alto corso del
Sarkhab. • Econ. - La città vive del commercio di prodotti agricoli
(cereali, patate, frutta) e dell'allevamento del bestiame. La popolazione, in
massima parte hazera, parla il pushtu e il persiano. •St. - Dal II
all'VIII sec. la città, che si trovava sulle rotte carovaniere tra l'Asia
e l'India, fu un fiorente centro commerciale in cui trovò larga
diffusione il Buddhismo. Arte - Nelle rocce a picco che circondano la valle sono
scavati molti monasteri buddhisti e parecchie migliaia di grotte, oggi in parte
ancora abitate. Sul lato settentrionale della valle si trovano due famose statue
colossali di Buddha in piedi, scolpite nella roccia dentro le loro nicchie.
Nelle valli vicine vi sono tre statue più piccole di Buddha seduto. Le
pareti delle nicchie e molte grotte conservano pitture di epoche diverse,
importantissime per la storia dell'arte buddhista. La costruzione dei monasteri
ebbe fine con l'arrivo dell'Islam. ║
Provincia di B. (17.414 kmq;
281.000 ab.): occupa la parte centro-settentrionale del Paese, a Ovest della
catena dell'Hindukush. Per la maggior parte montuoso, il territorio è
coltivato (cereali, legumi, ortaggi, frutta) solo lungo le vallate dei fiumi
(Helmand, Surkhab, Bamiyan). I centri principali sono: Panjaw,
Doabi-Mekh-i-Zarin.