Stats Tweet

Ballo in maschera, Un.

Melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Somma (un rimaneggiamento del Gustave III di Scribe, musicato da D.-F.-E. Auber), scritto nel 1857 e rappresentato per la prima volta al Teatro Apollo di Roma il 17 febbraio 1859 con enorme successo. I personaggi principali dell'opera sono Riccardo di Warwich (tenore) governatore di Boston; il suo segretario e migliore amico Renato (baritono); la moglie di questo Amelia (soprano) di cui Riccardo è segretamente innamorato; il paggio Oscar (soprano); l'indovina Ulrica (contralto). Nel primo atto Riccardo informato da Renato del pericolo di un'imminente congiura contro di lui, si rifiuta di credergli così come non accetta di condannare Ulrica, la maga difesa a sua volta da Oscar. Anzi il governatore si reca nell'antro dell'indovina per farsi predire il futuro. Da Ulrica giunge anche Amelia ansiosa di avere la ricetta del filtro che la liberi da un amore impossibile. Nascosto nella stanza Riccardo scopre che l'uomo che Amelia segretamente ama è lui stesso. Fattosi leggere il futuro dalla indovina, gli viene dato un presagio di morte: l'assassino sarà colui che per primo, all'uscita dalla caverna, gli stringerà la mano. Sarà Renato a compiere quel gesto. Nel secondo atto Amelia recatasi in un campo per raccogliere l'erba necessaria per la pozione si incontra con Riccardo: i due si confessano reciprocamente il proprio amore. Sopraggiunge però Renato per avvertire il governatore del pericolo della congiura. Riccardo si pone in salvo dopo avere ottenuto dall'amico la promessa che scorterà in città la donna velata senza nulla chiederle. I congiurati, giunti dopo la fuga del governatore, vogliono almeno conoscere l'identità della donna che suppongono amante segreta di lui. Nasce un duello e Amelia, per salvare il marito, si strappa il velo. Invano Amelia proclama la sua innocenza, e Renato, fatto oggetto degli scherni dei presenti, accecato dalla gelosia e dal furore ingiuria la moglie e si dà ai ribelli: insieme ai capi della congiura, Samuel e Tom, decide di sopprimere il governatore. Nel terzo atto Renato, unitosi ai congiurati, costringe Amelia a estrarre il nome di chi dovrà uccidere Riccardo. La sorte designa lui stesso. Durante un ballo in maschera nel palazzo, saputo con l'inganno da Oscar il costume di Riccardo, Renato lo pugnala. Prima di morire Riccardo scagiona Amelia e perdona l'amico. Un B. in m. segue la trilogia popolare di Verdi (Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata) e il Simon Boccanegra. Singolare e travagliata la sua nascita. L'opera avrebbe dovuto intitolarsi Gustavo III di Svezia, proprio come il libretto di Scribe, e rappresentarsi a Napoli. Ma la censura del Regno napoletano impedì il progetto. Il maestro avviò quindi trattative per Roma dove l'opera sarebbe stata rappresentata con il titolo: Vendetta in domino. Ma anche a Roma, per eludere la censura, l'opera subì adattamenti. Il titolo divenne quello definitivo e l'azione fu ambientata in America al tempo della dominazione inglese. L'opera reca l'impronta di un'arte consapevole e matura, per l'intensità e il linguaggio drammatico, per l'efficace caratterizzazione dei personaggi maggiori e minori, per la penetrante, suasiva e vigorosa scrittura musicale. Tra le più belle pagine dell'opera sono da ricordare, per la parte di Riccardo, i pezzi famosi La rivedrà nell'estasi e Dì tu se fedele flutto; la romanza di Renato Eri tu che macchiavi quell'anima; il bellissimo ritornello dello scherno Ah! Ah! Ah! E che baccano sul caso strano; il terzetto della vendetta; nonché l'aria di Amelia, Re dell'abisso.