Centro (20.000 ab.) dell'Afghanistan settentrionale, al confine con
l'Uzbekistan, abitato in prevalenza da Uzbeki. • Econ. - È posto in
una zona fertile ed è un importante nodo commerciale; si pratica
l'agricoltura (cotone, frutta, cereali) e l'allevamento ovino. L'omonima
provincia (12.593 kmq; 610.000 ab.) ha come capoluogo Mazar-i-Sharif; vi si
trovano giacimenti di gas naturale collegati da gasdotto ai territori dell'ex
Unione Sovietica. • St. - La città fu conquistata da Alessandro
Magno nel 329 a.C., poi dagli Arabi nel VII sec., infine dai Cjhaznavidi e dai
Selgiuchidi. Duramente colpita dalle forze di Gengis Khan, fu poi nelle mani dei
Timuridi fino al XV sec. e, di nuovo, in quelle dei Gengiskhanidi fino al 1740;
infine, nel 1841 entrò a far parte dello Stato afghano, dopo la
dominazione persiana e quella degli emiri di Buchara. Accanto alla religione
zoroastriana, al Manicheismo e al Cristianesimo nestoriano, vi fiorì il
Buddhismo fino all'epoca dell'invasione araba. • Arte - Le varie dinastie
iraniche e turche che la dominarono hanno lasciato cospicui monumenti, oggi in
rovina.