Poeta ed erudito italiano. Formatosi a Padova nello studio di varie discipline
umanistiche e scientifiche, fu al servizio di don Ferrante Gonzaga, poi dei
cardinali Carlo Borromeo e Cinzio Aldobrandini. Infine, fu segretario del duca
di Urbino e suo storico (
Vita e fatti di Federico da Montefeltro, duca di
Urbino;
Della vita e dei fatti di Guidubaldo da Montefeltro, duca di
Urbino). Vero esempio di erudito, ebbe cognizioni vaste e profonde che
profuse nella novantina di opere tramandate, per la maggior parte inedite. Tra
le opere pubblicate citiamo: il
Volgarizzamento di Quinto Calabro, le
Egloghe miste (1590; notevoli per il tentativo di variare in modo
originale il vecchio modello classico) e il poema didascalico in versi sciolti
Nautica (1590). Nella
Nautica, nonostante la palese imitazione
virgiliana, il
B. riuscì a ravvivare con gusto e grazia
l'aridità della materia, cioè l'arte di costruire la nave e di
condurla per i mari, attingendo anche a opere da lui stesso volgarizzate (ad
esempio, i
Fenomeni di Arato). Ricordiamo, infine,
Vite dei
matematici,
Il lauro,
Dialoghi e i due poemetti didascalici:
L'artiglieria e
L'invenzione del bossolo da navigare (Urbino
1553-1617).