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Baldacchini, Francesco Saverio.

Letterato e poeta italiano. Il suo romanzo Ugo da Cortona (1839) riaccese le polemiche tra classicisti e romantici; ampia eco aveva suscitato nell'ambiente letterario anche il precedente Claudio Vanini o l'Artista (1836). Nei suoi saggi (Del fine immediato di ogni poesia, 1835; Dei generi storici, 1844) sviluppò in maniera del tutto originale il pensiero di Vico. Fu anche poeta e traduttore (dal greco, dall'inglese e dal tedesco): ricordiamo la sua ottima traduzione dell'Alastor di Shelley. Si dedicò anche alla politica, aderendo alla corrente neoguelfa; fu deputato nel 1861 e senatore dal 1868. Per il suo oscillare tra Classicismo e Romanticismo, De Sanctis lo definì "poeta di transizione", manzoniano nel contenuto, purista nella forma (Barletta 1800 - Napoli 1879).