Relativo alla regione
b. • St. -
Guerre b.: conflitti armati
che ebbero luogo sul suolo
b. tra Serbia, Grecia, Montenegro e Bulgaria
in due riprese dall'ottobre 1912 al maggio 1913, e successivamente nel mese di
giugno del 1913. Nel 1912, approfittando della debolezza della Turchia impegnata
nel conflitto con l'Italia, i Governi degli Stati sopra menzionati si
accordarono segretamente per muovere guerra alla Turchia e stabilirono le
modalità di intervento e i criteri di spartizione dei territori
conquistati. Nonostante il tentativo delle potenze europee a mantenere lo
status quo, questo fallì a causa della intransigenza del Governo
turco. L'8 ottobre del 1912 il Montenegro diede inizio alle ostilità;
successivamente entrarono in guerra Bulgaria, Grecia e Serbia, mettendo in campo
un contingente di 500.000 soldati contro i 300.000 della Turchia. La Turchia fu
battuta in breve su tutti i fronti. Salonicco e Adrianopoli caddero nelle mani
dei nemici e i Greci occuparono moltissime isole nel Mar Egeo. A queste
sconfitte si aggiunse un'epidemia di colera che costrinse i Turchi ad accettare
un armistizio. I successi dei Paesi
b. inquietarono gli altri Stati
europei: l'Austria ottenne lo sgombero della costa adriatica che portò
alla formazione dello Stato di Albania; Vienna, ricorrendo al blocco navale del
Montenegro, ottenne il ritiro dell'esercito montenegrino da Scutari. Nel
febbraio 1913 l'armistizio venne rotto e le ostilità furono riprese da
Enver Bey, capo dei Giovani Turchi. Nel maggio 1913 si giunse però al
trattato di pace firmato a Londra. La Turchia cedette tutti i territori a Nord
della linea Enez-Midye, diede Creta alla Grecia e concesse l'indipendenza
all'Albania. I violenti attriti tra i vincitori intorno alla spartizione del
territorio conquistato (in particolare tra la Bulgaria e la Serbia per la
divisione della Macedonia), portarono in breve a un secondo conflitto. La
Bulgaria attaccò la Serbia e la Grecia tra la notte del 29 e il 30
giugno; la Romania, contraria a un eccessivo ingrandimento territoriale della
Bulgaria, entrò in guerra contro quest'ultima, seguita dalla Turchia che
sperava in una rivincita. I Bulgari vennero sconfitti e firmarono la pace di
Bucarest (10 agosto 1913). I Turchi rientrarono in Adrianopoli, la Grecia
ottenne Creta e la penisola calcidica fino a Cavala, la Serbia si
impossessò di parte della Macedonia (che risultò così
divisa tra Serbia e Grecia) e la Romania ebbe parte della Dobrugia e della
Silistria. L'assetto della penisola
b. subì un ancor più
radicale cambiamento con la prima guerra mondiale (1914-1918). ║
Intesa
b.: accordo stipulato il 4 febbraio 1934 da Jugoslavia, Grecia, Turchia e
Romania, allo scopo di contrastare la politica revisionista della Bulgaria, che
mirava a recuperare lo sbocco sul Mar Nero (Tracia e Dobrugia), perduto dopo il
primo conflitto mondiale. L'intesa
b. andò progressivamente
perdendo la sua importanza quando la Bulgaria avviò una politica di
accostamento agli Stati della penisola (Jugoslavia, Grecia). L'intesa
b.
fu definitivamente svuotata da ogni significato quando la penisola
b. fu
coinvolta dalla seconda guerra mondiale. ║
Lega b.: insieme di
accordi e trattati intercorsi fra il marzo e l'ottobre del 1912 tra gli Stati
b., allo scopo di organizzare un'azione comune contro l'Impero ottomano.
La lega
b., comprendente la Serbia, la Bulgaria, la Grecia, il
Montenegro, iniziò le ostilità contro la Turchia il 13 ottobre
1912 (prima guerra
b.). La sua attività si concluse nel luglio
1913 quando la Bulgaria mosse guerra alla Serbia e alla Grecia. • Ling. -
Lingue b.: le lingue
b. possono appartenere o a differenti
famiglie linguistiche o a differenti gruppi di una stessa famiglia. Nonostante
la loro diversa origine presentano però caratteristiche simili tanto che
in linguistica si distingue una linguistica
b. A differenza delle altre
branche della linguistica che si interessano di lingue simili per una origine
comune, la linguistica
b. si occupa di lingue che hanno acquisito alcune
caratteristiche comuni per successivi rapporti storici che hanno avvicinato
lingue eterogenee. Il lessico presenta caratteristiche simili in tutte le lingue
assimilatesi e influenzatisi attraverso l'adozione di calchi e prestiti
linguistici: così ritroviamo la parola greca
kermaida in forme
lievemente differenti in bulgaro
keramdia, in serbo
ceramida, in
turco
keremit. Oltre a un'omogeneità lessicale si nota anche un
livellamento delle principali strutture grammaticali, indice di una maggiore
compenetrazione fra le diverse lingue. È, ad esempio, presente in molte
lingue la progressiva sostituzione dell'infinito con il congiuntivo preceduto da
preposizione oppure l'uso del verbo volere per formare il futuro. Tali
somiglianze non sono certo casuali: si possono imputare a un sostrato comune ma
è più probabile che siano dovute a una progressiva e reciproca
influenza, facilitata anche da alcune forze per così dire di coesione tra
le quali vanno sicuramente menzionate il ruolo dell'Impero bizantino, della
Chiesa ortodossa e del dominio turco.