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Balaguer, Joaquin.

Uomo politico dominicano. Laureatosi in Giurisprudenza all'università di Santo Domingo e perfezionatosi negli studi a Parigi, compì una rapida carriera nell'amministrazione del dittatore Rafael Leónidas Trujillo, nel cui regime fu dapprima sottosegretario (1936), poi ministro (1954) e infine vicepresidente (1957). Nel 1960, per volere dello stesso Trujillo, B. assunse la presidenza della Repubblica. In seguito all'assassinio di Trujillo (1961), fuggì a New York e, dopo aver fondato il Partido Reformista, di ispirazione moderata, ritornò al potere nel 1966 con l'aiuto militare degli Stati Uniti, preoccupati del programma politico del presidente in carica Juan Bosch, fautore della necessità della riforma agraria e della nazionalizzazione delle imprese straniere. Uomo forte, dalla personalità ambivalente, fu un letterato colto ma un uomo politico astuto, cinico e spietato (il suo reinsediamento al potere coincise con una feroce repressione degli oppositori politici, fatti "sparire" e uccidere a centinaia). Riconfermato capo dello Stato nel 1970 e nel 1974, fece della Repubblica Dominicana uno degli alleati più fedeli degli Stati Uniti. Sconfitto alle elezioni del 1978, B. riconquistò la presidenza nel 1986; le successive vittorie elettorali (1990 e 1994) sollevarono pesanti accuse di frode elettorale, tanto che tutti i partiti politici si accordarono affinché rimanesse alla presidenza solo per metà mandato e indicesse nuove elezioni nel 1996 alle quali, non potendo partecipare per effetto di una legge che impediva la rielezione consecutiva, sostenne il candidato Leonel Fernández. Nel 2000, all'età di 92 anni, B., sette volte presidente in oltre 30 anni di attività politica, tornò a candidarsi (già cieco e semiparalizzato), senza però riuscire a ottenere la presidenza (Santiago de los Caballeros 1907 - Santo Domingo 2002).