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Balabanoff, Angelica.

(detta Angelica Balabanova). Militante socialista di origine russa. Di ricca famiglia, aderì presto al movimento progressista russo e completò i suoi studi in varie università europee. Mentre frequentava l'università di Bruxelles, iniziò un'intensa attività di agitazione politica che portò avanti soprattutto in Germania dove fu in stretti rapporti con A. Bebel e Clara Zetkin. In seguito si stabilì in Italia, dove seguì le lezioni di Antonio Labriola e aderì al Partito Socialista Italiano. Redattrice dell'"Avanti!" , negli anni della direzione di B. Mussolini dal 1912 al 1914, sino al 1915, partecipò come delegata per il PSI, insieme a Lazzari e Serrati, alle conferenze internazionali di Zimmerwald (settembre 1914) e di Kienthal (aprile 1916) nel corso delle quali si avvicinò alle posizioni rivoluzionarie di Lenin. Dopo aver aderito alla Rivoluzione bolscevica, fece ritorno in Russia e le furono assegnati vari incarichi, tra cui quello di primo segretario della Terza Internazionale. Nel 1821, entrò in conflitto aperto con la linea bolscevica; rientrò in Italia. Le leggi eccezionali fasciste del 1926 la costrinsero a riparare prima a Parigi, dove diresse l'edizione parigina dell'"Avanti!" dal 1926 al 1931. In seguito si recò negli Stati Uniti dove intensificò la propria polemica anticomunista e mantenne stretti contatti con i socialisti italiani espatriati per sottrarsi al regime fascista. Dopo la Liberazione, rientrò in Italia, che considerava la sua patria d'adozione, e partecipò alle vicende del socialismo del dopoguerra aderendo al PSIUP. Nel 1947, dopo la scissione di Palazzo Barberini che separò l'ala socialdemocratica dal Partito socialista, passò al PSLI, poi PSDI, accentuando quegli elementi di socialdemocrazia che caratterizzarono la sua ultima militanza politica. Tra i suoi scritti ricordiamo: Wesen und Wendergang des italienischen Faschismus (1931, Essenza ed evoluzione del Fascismo italiano); Marx und Engels als Fredenker in ihren Schriften, 1932; My Life as a Rebel (1938, La mia vita da ribelle); Ricordi di una socialista, 1946; Lenin visto da vicino, 1959 (Cernigov, Ucraina 1876 - Roma 1965).