Scienziato e uomo politico francese. Fu membro dell'Accademia delle scienze
(1763), dell'Accademia di Francia (1783) e di quella delle Iscrizioni (1785).
Deputato del Terzo Stato, dopo lo scoppio della Rivoluzione francese, nel giugno
del 1789 fu eletto presidente della Assemblea Nazionale e ne coordinò i
lavori. Quando alla richiesta del re di sciogliere la seduta i deputati
promisero di non separarsi fino a che non avessero dato una nuova Costituzione
al Paese, come capo della Assemblea, il 20 giugno del 1789 fu il primo a
prestare giuramento (detto della Pallacorda o Jeu de Paume dal nome del gioco,
simile al tennis, praticato nella palestra dove si era tenuta la riunione). Dopo
la presa della Bastiglia, il 16 luglio dello stesso anno, fu nominato sindaco
(
maire) della neocostituita municipalità parigina. Ma dopo
l'incarcerazione del re si trovò nella necessità di reprimere i
gravi tumulti suscitati a Parigi dalla fazione del duca d'Orléans,
perché si dichiarasse subito decaduto Luigi XVI; insieme a M.-Lafayette
si rese così protagonista del massacro del Campo di Marte (17 luglio
1791), quando, contro la folla riunitasi per manifestare a favore della
deposizione del sovrano, la guardia nazionale aprì il fuoco trucidando
circa cinquanta manifestanti. L'episodio, dopo il quale venne proclamata la
legge marziale e furono arrestati i capi popolari, gli scatenò contro
l'odio popolare e lo costrinse a lasciare la carica e ad abbandonare Parigi nel
novembre 1791. Arrestato nel luglio 1793 a Melun, fu ricondotto nella capitale e
condannato a morte dal tribunale rivoluzionario: l'11 novembre venne
ghigliottinato a Campo di Marte. Scrisse la
Storia dell'astronomia antica
(1775); la
Storia dell'astronomia moderna (1778-1783) e la
Storia
della astronomia indiana e orientale (1787) (Parigi 1736-1793).