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Bahama.

Stato (13.939 kmq; 254.685 ab.) insulare dell'America Centrale, situato nell'Oceano Atlantico a Sud-Est della Florida e a Nord di Cuba. È costituito da circa 700 isole, delle quali solo una ventina è abitata, e più di 2.000 scogli. Le isole più importanti sono: Andros, Abaco, Cat Island, Eleuthera, Exuma, Grand Bahama, Inagua, Long Island, Mayaguana, New Providence. Capitale: Nassau, nell'isola di New Providence. Ordinamento: Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth; capo dello Stato è il sovrano d'Inghilterra rappresentato da un governatore generale. Il potere esecutivo viene esercitato dal Governo presieduto dal primo ministro, responsabile anche nei confronti dell'assemblea legislativa. Moneta: dollaro delle Bahama. Lingua ufficiale: inglese; è parlato anche il creolo-inglese. Religione: in maggioranza protestante; esiste una minoranza di cattolici. La popolazione è formata in prevalenza da negri e meticci.

GEOGRAFIA

Di origine corallina, le isole dell'arcipelago delle B. hanno forma sostanzialmente piatta e raggiungono un'altezza massima di 120 m s/m. Si ergono sopra due banchi sottomarini, il Little B. Bank e il Great B. Bank. La natura porosa della roccia corallina di cui sono costituite le isole impedisce la formazione di corsi d'acqua. Il clima è assai mite: la media estiva si aggira intorno ai 30° e quella invernale intorno ai 20°. Le precipitazioni, frequenti ma brevi, raggiungo i 1.600 mm annui. Alcune isole meridionali sono però soggette alle devastazioni dei cicloni. Il 28% circa del territorio è ricoperto da foreste.
Cartina delle Bahamas


ECONOMIA

Data la configurazione e la natura del terreno dell'arcipelago l'agricoltura è scarsamente praticata ed è basata essenzialmente sulla produzione di pomodori, canna da zucchero, sisal e ananas. Fiorente invece l'industria della pesca, incentrata prevalentemente sui crostacei e le testuggini. Ben sviluppate anche l'industria del legname (mogano e pino), della produzione degli alcoolici e dell'estrazione del sale marino. Una voce molto importante dell'economia delle B. è costituita dal turismo, alimentato soprattutto dagli Statunitensi, che vi trascorrono i mesi invernali, e favorito dalle esenzioni fiscali e dall'afflusso di capitali stranieri.

STORIA

Luogo di approdo della spedizione guidata da C. Colombo (l'arcipelago comprende l'isola di San Salvador, scoperta da Colombo il 12 ottobre 1492), le isole B. furono successivamente esplorate da Ponce de Leòn e Pèrez de Ortubia, e assoggettate dalla Spagna. Nel 1627 gli Inglesi si insediarono nell'isola di New Providence e nel giro di due anni sottrassero alla Spagna pressoché tutto l'arcipelago, dovendolo però difendere nei decenni successivi, sia contro i tentativi di riconquista spagnoli, sia contro i bucanieri che ne avevano fatto la base operativa delle loro azioni piratesche. Il dominio inglese fu definitivamente stabilito solo nel 1718; da allora, la storia delle B. non si discosta sostanzialmente da quella degli altri territori caraibici appartenenti alla Gran Bretagna. Quando ebbe inizio, nel secondo dopoguerra, il processo costituzionale verso l'indipendenza, sembrava che esso dovesse evolvere nell'ambito della progettata Federazione delle Indie Occidentali. Si manifestarono però presto spinte centrifughe, e nel 1962, con la proclamazione di indipendenza da parte della Giamaica, venne ufficialmente riconosciuto il fallimento del progetto federativo. Conquistata nel 1964 l'autonomia interna, le B. iniziarono un faticoso processo verso l'indipendenza, reso particolarmente difficile dalla mancanza di autosufficienza economica e dalle divergenze interne, alimentate da una minoranza legata a particolari interessi economico-finanziari, politicamente rappresentati dal Partito conservatore United Bahama Party, contrario all'indipendenza. Le elezioni svoltesi nel 1968, vinte a schiacciante maggioranza dal Progressive Liberal Party (29 seggi su 38) furono precedute da gravi scontri tra la maggioranza della popolazione nera e la minoranza bianca e mulatta. Per quanto il partito di maggioranza, capeggiato da Lynden Pindling, rappresentasse la popolazione nera, la politica da esso impostata tendeva a un'intesa tra tutti i cittadini, e il nuovo primo ministro cercò di instaurare un clima di pacificazione e di migliorare l'economia delle isole, attraverso una sua maggiore diversificazione e l'incremento dell'industria ittica. Le elezioni del settembre 1972 confermarono la netta prevalenza del PLP (29 seggi), mentre l'opposizione, raggruppata nel movimento di libertà nazionale, non ottenne i risultati sperati. L. Pindling poté confermare quanto previsto dal suo programma, cioè la proclamazione dell'indipendenza entro il luglio dell'anno successivo, pur non sottovalutando il problema dell'autosufficienza economica delle isole, aggravato dall'alto tasso di incremento demografico (3,2% annuo) e dalle tendenze secessionistiche, manifestatesi apertamente nell'isola di Abaco, contraria all'indipendenza. Le minacce e i condizionamenti interni non arrestarono tuttavia l'iter previsto e il 10 luglio 1973 venne proclamata l'indipendenza, pur restando le B. nell'ambito del Commonwealth Britannico. Il successo del PLP nelle elezioni politiche del 1977 consentì a Pindling di mantenere la carica di primo ministro. Riconfermato anche alle elezioni del 1982 e del 1987, Pindling consolidò sempre più il suo potere nonostante le ripetute accuse di brogli e di corruzione mossegli dalle opposizioni. Nel 1988 il parere sfavorevole degli Stati Uniti, determinante per l'economia e la sopravvivenza del Paese, nei confronti dell'operato del primo ministro, rischiò di provocare una disastrosa crisi istituzionale ed economica. Nel 1992 si tennero le nuove elezioni politiche che segnarono una svolta nel Paese grazie alla vittoria del Free National Movement al quale andarono 31 seggi contro i 17 del Partito progressista liberale di Lynden Pindling, al potere dal 1967. La carica di primo ministro fu assunta da H. Ingraham. Nel 1994 il Governo procedette alla privatizzazione del settore delle telecomunicazioni, dell'acqua e dell'elettricità. Vendette inoltre il 20% della Banca di Bahama e ratificò l'Immovable Property Act che prevedeva serie restrizioni in merito alla possibilità, per i bahamensi, di ereditare terre appartenute a stranieri. Nel corso del 1995 vennero venduti al capitale straniero numerosi alberghi della Hotel Corporation. Per il Governo, il problema più importante era costituito dalla disoccupazione e dalla presenza di svariate migliaia di rifugiati haitiani e cubani. Si arrivò ad un accordo con Haiti per facilitare il rimpatrio, mentre i Cubani si opposero, chiedendo di trasferirsi negli Stati Uniti. Nel gennaio dell’anno successivo, si arrivò ad una soluzione del conflitto, quando le B. firmarono un accordo con Cuba per far rientrare quegli esuli ospitati in campi di detenzione. Nel 1996, 250 cubani, più altri 70 entrati illegalmente, vennero rimpatriati. Le elezioni parlamentari del 1998 furono vinte dal Movimento Nazionale Libero, che ebbe 34 seggi, mentre il Partito Liberale Progressista ne ottenne 6. Negli anni 2000-01 il Governo cercò di garantire maggiore trasparenza alle attività finanziarie offshore che, insieme al turismo, costituiscono l'asse portante dell'economia delle B., ma offrono anche un supporto alle attività di riciclaggio del denaro sporco e all'evasione fiscale. Nel 2001 Ivy Dumont divenne la prima donna governatore generale del Paese. Nel 2002 i cittadini vennero chiamati al voto per un referendum su variazioni costituzionali (tra cui la rimozione di discriminazioni di genere ancora presenti e non eliminate dal risultato referendario) e per le elezioni generali anticipate che videro, dopo 10 anni, la vittoria del Partito liberale progressista ai danni del Movimento nazionale libero: il leader progressista Perry Gladstone Christie divenne primo ministro.