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Bach, Johann Sebastian.

Compositore tedesco. Fu certamente il più grande fra gli appartenenti alla gloriosa stirpe dei Bach e uno dei massimi geni della storia della musica di tutti i tempi. Ultimo dei figli di Johann Ambrosius, alla morte dei genitori venne ospitato, dal 1695 al 1700, a Ohrfurd nella casa del fratello maggiore, l'organista Johann Christof, già allievo di Pachelbel, che lo avviò al clavicembalo e all'organo. A Ohrfurd il ragazzo poté continuare gli studi di latino incominciati a Eisenach. Ma l'amore per la musica era già vivo in lui: passava infatti le nottate a trascrivere su un quaderno pezzi per il clavicembalo di autori contemporanei. Nella primavera del 1700 venne ammesso, grazie alla sua bella voce di soprano, nel Mettenchor della chiesa di San Michele a Lüneburg. Qui conobbe l'organista di San Giovanni, Georg Böhm e poté ascoltare e studiare molta musica francese, in particolare quella di Couperin, alla corte di Celle, residenza dei duchi Braunshweig-Lüneburg. Ad Amburgo, invece, conobbe l'organista J.A. Reinken. Nella primavera del 1703 venne assunto al servizio del duca Johann Ernst di Sassonia-Weimar come domestico e violinista. Nell'agosto dello stesso anno ottenne l'incarico di organista della Chiesa Nuova di Arnstadt, durante il quale scrisse la sua prima cantata (1704). La sua fama si diffuse rapidamente e da allora venne sempre considerato uno dei più validi organisti di Germania. Sopraggiunte alcune divergenze con i superiori, dovute in parte a una lunga assenza (si era recato a Lubecca per ascoltare il celebre organista Dietrich Buxteude), B. accettò un nuovo posto nella chiesa di San Biagio a Mühlhausen, ove venne assunto nell'estate del 1707. Qui videro la luce le prime cantate a noi giunte, fra le quali Gott ist mein König. All'ottobre del 1707 risale il suo matrimonio con la cugina Maria Barbara, che gli diede sette figli. Con la motivazione, contenuta in un documento autografo, di non aver potuto comporre "regolare musica sacra in onore di Dio" a causa delle diverse concezioni musicali dei pietisti, ostili alla modernità, e degli ortodossi, B. si dimise nel giugno del 1708 e fece ritorno a Weimar, come organista di corte e musicista da camera del duca reggente Wilhelm Ernst. Durante questo soggiorno il compositore allargò notevolmente il campo dei suoi interessi dedicandosi con entusiasmo allo studio degli italiani, in particolare di Vivaldi, del quale copiò i Fiori musicali, di Corelli e di Albinoni. Diventato Konzertmeister nel 1714 intensificò l'attività di organista e compositiva, scrivendo numerose cantate sacre (al ritmo di una al mese) nonché le prime grandi opere per organo tra le quali Passacaglia. Entrato in contrasto con il duca, B. avrebbe voluto licenziarsi, ma il reggente, suo sincero ammiratore, lo fece arrestare. Dopo un mese di prigione, il musicista ottenne le dimissioni alla fine del 1717 e poté trasferirsi a Koethen al servizio del principe calvinista Leopoldo, che mise a sua completa disposizione un'orchestra di 17 membri. A corte la musica da chiesa non godeva di molti favori, e B. poté quindi dedicarsi intensamente alla composizione di musica profana, scrivendo pagine per molti strumenti (flauto, violino, violoncello, ecc.) e numerose opere per clavicembalo, tra le quali 15 invenzioni, 15 sinfonie e la prima parte del Clavicembalo ben temperato (1722). Di ritorno da Karlsbad, dove incontrò il margravio Christian Ludwig di Brandeburgo, al quale dedicò i sei Concerti brandeburghesi (1721), apprese la notizia della morte della moglie, avvenuta nel luglio del 1720. Alla fine di quell'anno avrebbe potuto diventare organista nella chiesa di San Giacomo di Amburgo, ma preferì non accettare l'incarico. Nel dicembre del 1721 si risposò con Anna Magdalena Wilke (o Wülke) figlia di un suonatore di tromba, per la quale iniziò nel 1722 il Klavierbuchlein. Nel frattempo la situazione a corte non era più soddisfacente per B., che si interessò per una nuova sistemazione a Lipsia, ove per la morte di Kuhnau (giugno 1722) era rimasto vacante il posto di Kantor nella Thomasschule. Grazie all'esecuzione della Passione secondo S. Giovanni, con cui dimostrò il proprio talento, B. venne nominato Kantor e anche direttore del Collegium musicum (aprile 1723), pur rimanendo maestro di cappella a Koethen. A Lipsia, pur tra molte difficoltà, conservò l'incarico fino alla morte. I compiti del Kantor erano assai gravosi. A lui spettava scegliere i canti che dovevano essere eseguiti durante le cerimonie pubbliche, l'obbligo di comporre una nuova cantata per le cerimonie religiose domenicali e le musiche per le feste pasquali e natalizie, dirigere personalmente le esecuzioni nelle chiese cittadine. A lui spettava ancora l'insegnamento del latino e del catechismo e in più, nello svolgimento delle sue mansioni, il musicista non ebbe vita facile. Le controversie con colleghi e superiori non tardarono a manifestarsi. Gli venne mossa l'accusa di essere venuto meno ai propri doveri. Reagì con fermezza e rispose al rettore di San Tommaso. Ma queste nuove polemiche, che seguivano quelle di Koethen turbarono la serenità dell'artista. Il maestro di Eisenach poté lavorare più tranquillamente durante la reggenza di Johann Matthias Gesner, intenditore di musica e suo amico personale, ma la situazione diventò assai critica quando Gesner venne chiamato all'università di Göttingen nel 1734 e Johann August Ernesti, nemico dichiarato della musica, prese il suo posto. Col nuovo rettore le polemiche furono violentissime e il Kantor esasperato dai suoi provvedimenti, decise di rivolgersi alla corte di Dresda (1736). Nel frattempo il musicista era diventato maestro di cappella anche alla corte di Weissenfels (dal 1723 al 1736) e dal 1729 al 1740 aveva conservato la direzione del Collegium musicum fondato da Telemann nel 1704. Dopo l'invio ad Augusto III elettore di Sassonia e re di Polonia, della Messa in si minore, gli era stato conferito il prestigioso titolo di compositore della cappella reale, che gli rese assai più facile la permanenza a Lipsia, ove poté coltivare con maggiore serenità i propri interessi, preoccupandosi sempre meno degli impegni scolastici. Compì numerosi viaggi di studio, si dedicò all'educazione dei figli, ne ebbe ben venti dai due matrimoni, anche se ne sopravvissero solo undici, mantenne più strette relazioni con gli allievi meglio dotati e con molti musicisti. Nel 1747, improvvisando alla corte di Postdam un soggetto di fuga alla presenza di Federico il Grande, meritò l'appassionato elogio del sovrano per il quale dopo essere rientrato a Lipsia, scrisse, l'Offerta musicale. Purtroppo le sue condizioni di salute andarono peggiorando. Nel 1749 subì un forte indebolimento della vista, ma ciò non gli impedì di lavorare intensamente all'Arte della fuga e di rielaborare 18 corali per organo. Si sottopose a due interventi chirurgici, ma non ne trasse duraturo giovamento. Il 18 marzo del 1750 morì, cieco, di apoplessia. La scomparsa di un così grande musicista passò quasi sotto silenzio. La profondità della sua arte fu compresa solo ottant'anni più tardi, quando nel corso di una storica serata, Mendelssohn, che si era sempre adoperato per far conoscere le opere del maestro di Eisenach, diresse a Berlino, nel 1829 la Passione secondo San Matteo. Oggi B. è unanimemente annoverato tra i sommi geni della storia della musica di tutti i tempi. Pure, un grande critico ha potuto scrivere di lui che la storia non avrebbe subito sostanziali modifiche se il grande tedesco non fosse mai esistito. In effetti, B. non fu un innovatore. Piuttosto, egli pose la parola fine a un glorioso periodo musicale. Concluse un'epoca, quindi, e lo fece con suprema perfezione, regalando all'umanità alcune fra le più straordinarie pagine di musica che siano mai state scritte. L'opera di B. rappresenta il punto di arrivo di tre secoli di polifonia sacra, e in lui il sistema orizzontale della concezione e della scrittura prevale sugli accordi spezzati e arpeggiati. Fu lui a segnare l'importanza del tematismo e a fare della linea del basso il fondamento della sua architettura compositiva. Insuperato maestro dell'arte della fuga, massimo legislatore del contrappunto, fu dotato di una prestigiosa chiarezza espositiva, e una rara perfezione formale. La sua arte risentì sempre della profonda religiosità. Non ebbe veri e propri maestri spirituali. Da giovane studiò i grandi organisti del Nord (Reinken, Georg Böhm, Dietrix, Buxteude) e più tardi i compositori italiani, prediligendo forse Vivaldi, del quale trascrisse una ventina di concerti. Come si è già osservato, la grandezza della sua musica tardò a essere capita fino in fondo: ciò si verificò solo nel XIX sec., ad opera di musicisti quali Schumann, Mendelssohn e Beethoven. ║ Opere: Bach pubblicò soltanto una minima parte della sua copiosissima produzione: si tratta quasi esclusivamente di opere per clavicembalo, raccolte sotto il titolo di Klavierübungen (in quattro sezioni). Le altre sono: Variazioni per organo sul corale di Natale, Sei corali, trascritte per organo da varie cantate, e l'opera teorica L'offerta musicale. Delle altre composizioni del grande maestro, la cui pubblicazione integrale fu terminata nel 1900 dalla Società Bach (Bach-Gesellschaft), citiamo quelle generalmente ritenute le più importanti. ║ Musica vocale: 1) Cantate sacre. Ne conosciamo circa 200, la maggior parte delle quali venne composta da B. per la chiesa di San Tommaso di Lipsia. Possono essere divise in tre grandi gruppi: per solista e orchestra, per coro solo e per solisti, coro e orchestra. Citiamo: Gottes Zeit (1711); Christ lag in Todesbaden (1724); Weinen, Klagen, Sorgen (1714-1724); Wir danken dir, Gott (1731); Also hat Gott die Welt geliebt (1735); Wachet auf! (1731 o 1742) Bleib bei uns (1736); Seling ist der Mann (1740); Nun ist das Heil (1740); Aus tiefer Not (1735-1744). 2) Cantate profane. Meno numerose di quelle sacre, circa una trentina, queste cantate rivelano un B. spesso appassionato ai problemi del suo tempo, a volte dotato di una notevole carica satirica, come nella celebre Cantata del caffè (1732) dedicata alla bevanda divenuta di moda in quell'epoca anche nell'austera Germania. Citiamo: Cantata della caccia (1716), di Edolo (1725), di Febo e Pan (1731), di Ercole (1733), del contadino (1742). 3) Corali armonizzati a 4 voci (circa 180). 4) Oratori: Oratorio di Natale (1734), di Pasqua (1736). 5) Passioni: Passione secondo San Giovanni (1723-1727), secondo San Matteo (1729). 6) Mottetti: tra i quali Singet dem Herrn ein neues Lied (2 cori a 4 voci, 1726-1727); Jesu meine Freude (coro a 5 voci, 1723); Komm, Jesu, Komm (2 cori a 4 voci, 1723-1724). 7) Messe e Magnificat: Magnificat (1723); Messa in si minore (1723-1737); 8) Sanctus (1723-1750). 8) Lieder e Arie, circa 80. ║ Musica strumentale: 1) Clavicembalo: più di duecento opere, fra cui sedici concerti trascritti da diversi autori (1708-1717). 15 Invenzioni (1720-1723); 15 Sinfonie a 3 voci (1720-1723); Klavierbüchlein di Anna Magdalena Bach (1722); 6 Suites inglesi (anteriori al 1722); 6 Suites francesi (1722); Fantasia cromatica e fuga (1720-1723); Ouverture in si minore (1734); Concerto italiano (1735); Fantasia in do minore (1738); 30 Variazioni Goldberg (1740); Il clavicembalo ben temperato (I libro 1722, II libro 1744). 2) Organo: circa centosettanta corali di cui 46 in Orgelbüchlein, (1708-1717); 18 corali nell'Autografo di Lipsia (1709-1949); 21 nella terza parte del Klavierübungen (1739); Variazioni canoniche sul corale di Natale (1746-1747); 6 Sonate (circa 1727); 1 Pastorale (1708-1717); 1 Passacaglia e fuga (1716-1717); numerosi preludi, toccate, fantasie, seguite o no da una fuga, tra cui Toccata e fuga in re minore (1709); Toccata, adagio e fuga in do maggiore (1709); Toccata e fuga in fa (1716); Fantasia e fuga in sol minore (1720); Preludi e fughe di Lipsia (1727-1739); Concerto n. 2 e Concerto n. 5 (entrambi da Vivaldi). 3) Musica da camera, per strumenti solisti. Tre Sonate e tre Partite per violino solo (1720); sei Suites per violoncello solo (1720); sei per violino e clavicembalo (1720); 1 Partita per flauto solo (1720); numerose altre composizioni per vari strumenti (liuto, viola da gamba, flauto e clavicembalo, flauto e basso continuo, violino e basso continuo, ecc.). 4) Concerti: 7 Concerti per clavicembalo e orchestra, 3 per due clavicembali e orchestra, 2 per tre clavicembali e orchestra, 1 per quattro clavicembali e orchestra (tutti questi concerti si possono datare fra il 1729 e il 1736); 2 Concerti per violino (la minore, mi maggiore, 1720); 2 per due violini (1720); 6 Brandeburghesi per orchestra (1721) (Eisenach 1685 - Lipsia 1750).
Johann Sebastian Bach in un ritratto di E.G. Haussmann (1746)