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Bacchelli, Riccardo.

Scrittore, poeta, narratore, saggista, drammaturgo italiano. Ha al proprio attivo una produzione letteraria vastissima, che si riallaccia coscientemente alla tradizione ottocentesca e al filone manzoniano e carducciano. Fu tra i fondatori della rivista "La Ronda", collaboratore della "Stampa" e del "Corriere della Sera". Aperta alla rievocazione del passato e all'analisi storico-politica, sottilmente indagatrice delle motivazioni etiche dei fatti, la sua opera affronta i temi più disparati. A una sorta di Classicismo programmatico B. giunse dopo il superamento di una fase decadente testimoniata da Poemi lirici (1914) e dal dramma Amleto (1918). Un certo equilibrio fra intelligenza, moralità e fantasia, si respira nella favola satirica Lo sa il tonno (1923), in cui un pescespada educa un giovane tonno a una pacata saggezza. Nel 1927 fu composto il primo grande romanzo di impianto storico: Il diavolo al Pontelungo, storia degli esperimenti bakuniani in Italia e del loro fallimento. Di ispirazione psicologico-sociale sono invece i meno felici La città degli amanti (1929) e Oggi, domani e mai (1932). Con il suo capolavoro, la trilogia Il mulino del Po (1938-1940), in cui le vicende di una famiglia di mugnai permettono di abbracciare un intero secolo di storia, dalla ritirata napoleonica dalla Russia a Vittorio Veneto, B. tocca il culmine della sua capacità narrativa. Al filone del romanzo storico, affrontato nel ricordo delle lezioni manzoniane, appartiene anche I tre schiavi di Giulio Cesare (1958). Il tema dell'amore coniugale è sviluppato in diversi romanzi: Una passione coniugale (1930), Rapporto segreto (1967) e Afrodite: un romanzo d'amore (1969). Notevole è anche la sua produzione saggistica (Saggi critici, 1962), le biografie (Rossini, 1954), le edizioni di classici e anche la produzione teatrale, pur se inferiore a quella narrativa. Fra i lavori degli anni Settanta meritano di essere ricordate: Confessioni letterarie, 1973; il romanzo, ironicissimo, Il progresso è un razzo: un romanzo matto, 1975; Il sommergibile, 1978, dibattito sulla pena di morte, in cui B. assume un atteggiamento provocatorio nei confronti della società contemporanea. L'elemento cruciale della varia ispirazione bacchelliana è sempre la riflessione sulla condizione umana. Lo stile, assai ornato, in grado di assorbire vari elementi idiomatici e dialettismi, tende sempre a un vigoroso realismo (Bologna 1891 - Monza 1985).
Riccardo Bacchelli