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Babbage, Charles.

Matematico e inventore inglese. Professore di Matematica presso l'università di Cambridge fra il 1828 e 1839, rivolse la sua attività principale alla realizzazione di macchine calcolatrici cui dedicò tutta la vita. Lavorando alla stesura delle prime vere tabelle di matematica attuariale, scoprì quanto fosse faticoso svolgere manualmente migliaia di calcoli con un numero di decimali molto elevato e cominciò a pensare a una macchina per eseguirli. Nel 1812 B. iniziò a progettare la Difference Engine, una macchina differenziale, che doveva servire a calcolare e tabulare i valori di un qualsiasi polinomio col metodo delle differenze finite. Il primo prototipo, a tre registri e in grado di trattare polinomi di secondo grado, fu pronto nel 1822 e gli procurò un finanziamento del Governo inglese per costruire una macchina assai più complessa, e perciò gigantesca, in grado di trattare polinomi fino al sesto grado con una precisione di almeno venti cifre decimali. Diciassette anni dopo furono tolti i fondi a questo progetto, rivelatosi irrealizzabile per l'inadeguatezza della tecnologia meccanica di quei tempi a produrre parti sufficientemente precise per la macchina voluta da B. Vi riuscì invece, alcuni anni dopo, il tecnico svedese G. Scheutz. Dopo il fallimento B. si dedicò a un altro progetto: nel 1833 concepì l'Analytical Engine, una macchina analitica in cui previde quasi tutte le possibilità di calcolo dei moderni calcolatori. Anche questa non fu mai costruita, ma il lavoro - anche teorico - sviluppato da B. fu enorme. In realtà B. non scrisse mai nulla in prima persona a proposito del suo lavoro, tuttavia ne parlò in un ciclo di conferenze, tenute in diverse città, nel 1840. Fra il pubblico, a una di esse, vi era un giovane ufficiale dell'esercito italiano, L.F. Menabrea, che in seguito scrisse una memoria sulla Analytical Engine. Questo scritto venne tradotto in inglese da Ada Lovelace, figlia del poeta Byron e appassionata di matematica. Le osservazioni della studiosa sulla sua macchina affascinarono B. e, dalla reciproca ammirazione, scaturì una produttiva collaborazione. Fu lei infatti a proporre l'uso dei numeri binari e a scrivere programmi su schede perforate, per cui viene oggi considerata la prima programmatrice. Neanche questa calcolatrice analitica, però, fu mai costruita, anche perché lo stesso B. perse interesse nella sua creazione alla morte prematura dell'amica e collaboratrice. Egli in realtà ne aveva concepito un altro modello, basato su un principio radicalmente diverso, la cui costruzione avrebbe richiesto minor tempo. Purtroppo morì senza lasciarne alcuna traccia. Vanno ricordati i suoi studi sulle tecniche di lavorazione, produzione e dislocazione industriale, e il trattato On the Economy of Manufactures and Machinery (1832; L'economia delle lavorazioni e dei macchinari) (1792-1871).