INTRODUZIONE AL VANGELO DI MARCO
Caratteristiche principali
Il tono di questo vangelo è
narrativo, ma non si presenta come una semplice biografia. Gli episodi riferiti
sono spesso collegati in maniera generica, la psicologia dei protagonisti non
è approfondita, la distribuzione degli avvenimenti nel tempo e nello
spazio è chiaramente schematica; ogni riferimento all'infanzia di
Gesù è assente. Eppure c'è un interesse molto evidente per
la storia: le scene descrivono senza dubbio l'ambiente palestinese del primo
secolo, sono ricche di particolari concreti e vivaci. Gesù è un
personaggio sconcertante: un uomo vero e sensibile, un guaritore, un esorcista
straordinario, un predicatore estremamente sicuro del suo messaggio,
indipendente dai vari maestri della legge del suo tempo, eppure deciso a non
dare troppa pubblicità alle sue parole e alle sue
azioni.
Chi è costui? Esplicita o
implicita, questa domanda percorre tutto il racconto. La risposta è
fornita da un insieme paradossale di rivelazione e di mistero, di potenza e di
debolezza; il suo insegnamento vuole condurre a questo atto di fede: «Tu
sei il Cristo» (vedi 8, 29); «Quest'uomo è davvero il Figlio di
Dio» (vedi 15, 39). Marco sembra dire che solamente chi ha visto
l'umiliante morte di Gesù può arrivare a credere in maniera
autentica.
Primi lettori
Marco si è rivolto prevalentemente
a cristiani non ebrei quali potevano essere, già al suo tempo, i
cristiani di Roma. Essi riconoscevano e adoravano Gesù come il Signore,
ma non lo avevano mai incontrato e ascoltato direttamente. Forse non avevano ben
chiaro il rapporto che esisteva fra questo essere divino e l'uomo di Nazaret
crocifisso e risorto circa quarant'anni prima. Per loro Marco ha raccolto alcuni
ricordi legati alla sua attività in Palestina, a partire dalla Galilea
sino a Gerusalemme: le guarigioni, gli esorcismi, l'annunzio del regno di Dio,
la scelta e la formazione dei discepoli, lo scontro con le autorità
religiose giudaiche, la condanna alla croce e la sua vittoria sulla
morte.
Il vangelo scritto doveva essere un
documento agile e autorevole, capace di fornire una comprensione integrale di
Gesù, contro i vari pericoli di una fede piuttosto vaga o
astratta.
Autore
Non si è molto sicuri sulla sua identità. Dopo minuziose indagini
storiche moderne rimangono ancora probabili le indicazioni tradizionali: egli
sarebbe il Marco conosciuto da Pietro (vedi Atti 12, 12 e 1 Pietro 5, 13), che
più tardi ha accompagnato Paolo e Barnaba nei loro viaggi missionari
(vedi Atti 12, 25 e 13, 15) e infine, a Roma, è stato al fianco di Pietro
in qualità di suo aiutante e «interprete». In quest'ultima
situazione egli avrebbe accolto l'invito di fissare, in uno scritto, alcuni temi
principali della predicazione cristiana, così come essa era formulata da
molti apostoli verso l'anno 70 d.C. Certamente egli utilizzò alcuni
schemi di insegnamento che allora avevano una forma abbastanza definita; forse
ebbe a disposizione anche qualche scritto. In ogni caso, sembra che egli sia
stato il primo a dare forma, in parte biografica e in parte catechistica, ai
racconti dei fatti e delle parole di
Gesù.
Schema
Il
testo di Marco non possiede un'organizzazione letteraria molto chiara: di
conseguenza, è possibile schematizzarlo anche in maniere diverse. Ecco
uno schema semplice.
- Introduzione e prima
attività a Cafàrnao 1, 1-45
- In
Galilea 2, 1-9, 50
- vari episodi polemici 2,
1-3, 35
- parabole e miracoli 4, 1-5,
43
- insegnamento e in comprensione 6, 1-8,
26
- la fede e la formazione dei discepoli 8,
27-9, 50
- Verso Gerusalemme 10,
1-52
- A Gerusalemme: insegnamento, discussioni,
difficoltà 11, 1-13,
37
- Passione,
morte e risurrezione 14, 1-16, 20
VANGELO DI MARCO
CAPITOLO 1
GIOVANNI IL BATTEZZATORE PREDICA NEL DESERTO
(vedi Matteo 3, 1-12; Luca 3,
1-18; Giovanni 1, 19-28)
1 Questo è
l'inizio del vangelo, il lieto messaggio di Gesù, che è il Cristo
e il Figlio di Dio.
2 Nel libro del profeta
Isaia, Dio dice:
Io mando il mio messaggero
davanti a te
a preparare la tua
strada.
3 E' una voce che grida nel
deserto:
preparate la via per il Signore,
spianate i suoi
sentieri!
4 Ed ecco, proprio come aveva scritto
il profeta, un giorno Giovanni il Battezzatore venne nel deserto e
cominciò a dire: «Cambiate vita fatevi battezzare e Dio
perdonerà i vostri peccati!».
5 La
gente andava da lui: venivano in massa da Gerusalemme e da tutta la regione
della Giudea, confessavano pubblicamente i loro peccati ed egli li battezzava
nel fiume Giordano.
6 Giovanni aveva un vestito
fatto di peli di cammello e portava attorno ai fianchi una cintura di cuoio;
mangiava cavallette e miele selvatico.
7 Alla
folla egli annunziava: «Dopo di me sta per venire colui che è
più potente di me; io non sono degno nemmeno di abbassarmi a slacciargli
i sandali.
8 Io vi battezzo soltanto con acqua,
lui invece vi battezzerà con lo Spirito
Santo».
IL BATTESIMO DI GESÙ
(vedi Matteo 3, 13-17; Luca 3,
21-22)
9 Proprio in quei giorni, da
Nàzaret, un villaggio della Galilea, arrivò anche Gesù e si
fece battezzare da Giovanni nel fiume.
10 Mentre
usciva dall'acqua, Gesù vide il cielo spalancarsi e lo Spirito Santo
scendere su di lui come una colomba.
11 Allora
dal cielo venne una voce: «Tu sei il Figlio mio, che io amo. Io ti ho
mandato».
Battesimo di Gesù
LE TENTAZIONI DI GESÙ
(vedi Matteo 4, 1-11; Luca 4,
1-13)
12 Subito dopo, lo Spirito di Dio spinse
Gesù nel deserto.
13 Là, egli
rimase quaranta giorni, mentre Satana lo assaliva con le sue tentazioni. Viveva
tra le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
GESÙ INIZIA LA SUA MISSIONE IN GALILEA
(vedi Matteo 4, 12-17; Luca 4,
14-15)
14 Poi Giovanni il Battezzatore fu
arrestato e messo in prigione. Allora Gesù andò nella regione
della Galilea e cominciò a proclamare il vangelo, il lieto messaggio che
viene da Dio.
15 Egli diceva: «Il tempo
della salvezza è venuto: il regno di Dio è vicino. Cambiate vita e
credete in questo lieto messaggio!».
GESÙ CHIAMA I PRIMI DISCEPOLI: QUATTRO PESCATORI
(vedi Matteo, 4, 18-22; Luca 5,
1-11)
16 Un giorno, mentre Gesù camminava
lungo la riva del lago di Galilea, vide due pescatori che gettavano le reti:
erano Simone e suo fratello Andrea.
17 Egli
disse loro: «Venite con me, vi farò diventare pescatori di
uomini».
18 E quelli abbandonarono le reti e
lo seguirono subito.
19 Poco più avanti,
Gesù vide i due figli di Zebedèo: Giacomo e suo fratello Giovanni
che stavano sulla barca e riparavano le reti.
20
Appena li vide, li chiamò. Essi lasciarono il padre nella barca con gli
aiutanti e seguirono Gesù.
GESÙ INSEGNA E AGISCE CON AUTORITA'
(vedi Luca 4,
31-37)
21 Giunsero intanto alla città di
Cafàrnao e quando fu sabato Gesù entrò nella sinagoga e si
mise a insegnare.
22 La gente che ascoltava era
meravigliata del suo insegnamento: Gesù era diverso dai maestri della
legge, perché insegnava come uno che ha piena autorità.
23 In quella sinagoga c'era anche un uomo
tormentato da uno spirito maligno. Costui improvvisamente si mise a
gridare:
24 Che vuoi da noi, Gesù di
Nàzaret? Sei forse venuto a rovinarci? Io so chi sei: tu sei il Santo
mandato da Dio.
25 Ma Gesù gli
ordinò severamente:
- Taci ed esci da
quest'uomo!
26 Allora lo spirito maligno scosse
con violenza quell'uomo, poi, urlando, usci da
lui.
27 Tutti i presenti rimasero sbalorditi e si
chiedevano l'un l'altro: «Che succede? Questo è un insegnamento
nuovo, dato con autorità. Costui comanda perfino agli spiriti maligni ed
essi gli ubbidiscono!».
28 Ben presto la
voce si diffuse nella regione della Galilea e tutti sentirono parlare di
Gesù.
GESÙ GUARISCE LA SUOCERA DI PIETRO E MOLTI ALTRI
(vedi Matteo 8, 14-17; Luca 4,
38-41)
29 Subito dopo, uscirono dalla sinagoga e
andarono a casa di Simone e di Andrea, insieme con Giacomo e Giovanni.
30 La suocera di Simone era a letto con la
febbre. Appena entrati, parlarono di lei a Gesù.
31 Egli si avvicinò alla donna, la prese
per mano e la fece alzare. La febbre sparì ed essa si mise a servirli.
32 Verso sera dopo il tramonto del sole, la
gente portò a Gesù tutti quelli che erano malati e posseduti dal
demonio.
33 Tutti gli abitanti della
città si erano radunati davanti alla porta della casa.
34 Gesù guarì molti di loro che
soffrivano di malattie diverse e scacciò molti demoni. E poiché i
demoni sapevano chi era Gesù, egli non li lasciava
parlare.
GESÙ PREDICA IN TUTTA LA GALILEA
(vedi Luca 4,
42-44)
35 Il giorno dopo Gesù si
alzò molto presto, quando ancora era notte fonda, e usci fuori. Se ne
andò in un luogo isolato, e là si mise a pregare.
36 Ma Simone e i suoi compagni si misero a
cercarlo,
37 e quando lo trovarono gli
dissero:
- Tutti ti
cercano!
38 Gesù
rispose:
- Andiamo da un'altra parte, nei
villaggi vicini, perché voglio portare il mio messaggio anche là.
Per questo infatti ho lasciato Cafàrnao.
39 Viaggiò così per tutta la
Galilea predicando nelle sinagoghe e scacciando i demoni.
GESÙ GUARISCE UN LEBBROSO
(vedi Matteo 8, 1-4; Luca 5,
12-16)
40 Un lebbroso venne verso Gesù, si
buttò in ginocchio e gli chiese di aiutarlo.
Diceva:
- Se vuoi, tu puoi
guarirmi.
41 Gesù ebbe compassione di lui,
lo toccò con la mano e gli disse:
-
Sì, lo voglio: guarisci!
42 E subito la
lebbra sparì e quell'uomo si trovò
guarito.
43 Allora Gesù gli parlò
severamente e lo mandò via dicendo:
44 -
Ascolta! Non dir niente a nessuno di quel che ti è capitato. Va' invece
dal sacerdote e fatti vedere da lui; poi offrì per la tua guarigione
quello che Mosè ha stabilito nella legge. Così avranno una
prova.
45 Quell'uomo se ne andò, ma subito
cominciò a raccontare quello che gli era capitato. Così la notizia
si diffuse, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in
una città. Se ne stava allora fuori, in luoghi isolati; ma la gente
veniva ugualmente da lui da ogni
parte.
CAPITOLO 2
GESÙ GUARISCE E PUO' PERDONARE I PECCATI
(vedi Matteo 9, 1-8; Luca 5,
17-26)
1 Qualche giorno dopo Gesù
tornò in città, a Cafàrnao, e si sparse la voce che egli si
trovava in casa.
2 Allora venne tanta gente che
non c'era più posto per nessuno, nemmeno di fronte alla porta.
Gesù parlava alla folla e presentava il suo messaggio.
3 Vennero anche alcune persone che
accompagnavano un paralitico, portato in barella da quattro di loro;
4 ma non riuscivano ad arrivare fino a
Gesù per via della folla. Allora scoperchiarono il tetto della casa
proprio dove si trovava Gesù; poi, di lassù, fecero scendere la
barella con sopra sdraiato il paralitico.
5
Quando Gesù vide la fede di quelle persone disse al paralitico:
«Figlio mio, i tuoi peccati sono
perdonati».
6 Erano presenti alcuni maestri
della legge. Se ne stavano seduti e pensavano:
7
«Perché costui osa parlare in questo modo? Egli bestemmia! Solamente
Dio può perdonare i peccati!».
8 Ma
Gesù indovinò subito i loro pensieri e
disse:
- Perché ragionate così
dentro di voi?
9 E' più facile dire al
paralitico: Ti sono perdonati i tuoi peccati, oppure dire: Alzati, prendi la tua
barella e cammina?
10 Ebbene, io vi farò
vedere che il Figlio dell'uomo ha sulla terra il potere di perdonare i
peccati.
Poi si voltò verso il paralitico
e gli disse:
11 Dico a te: alzati, prendi la tua
barella e va a casa!
12 Mentre tutti lo
guardavano, l'uomo si alzò, prese la sua barella e se ne andò
via.
Il fatto riempì tutti di stupore. E
lodavano Dio e dicevano: «Non abbiamo mai visto una cosa del
genere!».
GESÙ CHIAMA LEVI
(vedi Matteo 9, 9-13; Luca 5,
27-32)
13 Poi Gesù tornò presso la
riva del lago. Tutta la folla gli andava dietro ed egli continuava a insegnare.
14 passando, vide un certo Levi, figlio di
Alfeo, che stava seduto dietro il banco dove si pagano le tasse. Gesù gli
disse: «Vieni con me». Quello si alzò e cominciò a
seguirlo».
15 Più tardi Gesù
si trovava in casa di Levi a mangiare. Con lui e con i suoi discepoli c'erano
molti agenti delle tasse e altre persone di cattiva reputazione. Molta di questa
gente infatti andava con Gesù.
16 Alcuni
maestri della legge, i quali erano del gruppo dei farisei, videro che
Gesù era a tavola con persone di quel genere. Allora dissero ai suoi
discepoli:
- Perché mangia con quelli
delle tasse e con gente di cattiva
reputazione?
17 Gesù sentì le loro
parole e rispose:
- Le persone sane non hanno
bisogno del medico; ne hanno bisogno invece i malati. Io non sono venuto a
chiamare quelli che si credono giusti, ma quelli che si sentono
peccatori.
LA QUESTIONE DEL DIGIUNO. IL NUOVO E IL VECCHIO
(vedi Matteo 9, 14-17; Luca 5,
33-39)
18 Un giorno i discepoli di Giovanni il
Battezzatore e i farisei stavano facendo digiuno. Alcuni vennero da Gesù
e gli domandarono:
- Perché i discepoli di
Giovanni e i discepoli dei farisei fanno digiuno, i tuoi discepoli invece non lo
fanno?
19 Gesù
rispose:
- Vi pare possibile che gli invitati a
un banchetto di nozze se ne stiano senza mangiare mentre lo sposo è con
loro? No. Per tutto il tempo che lo sposo è con loro, non possono
digiunare.
20 Verrà più tardi il
tempo in cui lo sposo gli sarà portato via, e allora faranno digiuno.
21 Nessuno rattoppa un vestito vecchio con un
pezzo di stoffa nuova, altrimenti la stoffa nuova strappa via anche parte del
tessuto vecchio e fa un danno peggiore di prima.
22 E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi,
altrimenti il vino li fa scoppiare e così si perdono e il vino e gli
otri. Invece, per vino nuovo ci vogliono otri nuovi.
LA QUESTIONE DEL SABATO
(vedi Matteo 12, 1-8; Luca 6,
1-5)
23 Un giorno che era sabato Gesù
stava passando attraverso alcuni campi di grano. Mentre camminavano, i suoi
discepoli si misero a cogliere spighe.
24 I
farisei allora dissero a Gesù:
- Guarda!
Perché i tuoi discepoli fanno ciò che la nostra legge non permette
di fare nel giorno del riposo?
25 Gesù
rispose:
- E voi non avete mai letto nella Bibbia
quel che fece Davide un giorno che si trovò in difficoltà
perché lui e i suoi avevano fame?
26
Accadde al tempo del sommo sacerdote Abiatàr: come sapete, Davide
entrò nel tempio e mangiò i pani che erano offerti a Dio. La
nostra legge dice che solamente i sacerdoti possono mangiare quei pani, eppure
Davide li diede anche a quelli che erano con
lui.
27 Poi Gesù disse
ancora:
- Il sabato è stato fatto per
l'uomo, e non l'uomo per il sabato.
28 Per
questo il Figlio dell'uomo è padrone anche del
sabato.
Gli apostoli raccolgono le spigheCAPITOLO
3
GESÙ GUARISCE UN UOMO IN GIORNO DI SABATO
(vedi Matteo 12, 9-14; Luca 6,
6-11)
1 Un'altra volta Gesù entrò
di nuovo in una sinagoga. Là, si trovava un uomo che aveva una mano
paralizzata.
2 Alcuni dei presenti stavano a
vedere se Gesù lo guariva in giorno di sabato, perché poi volevano
denunziarlo.
3 Gesù disse all'uomo che
aveva la mano malata:
- Vieni qui, in mezzo a
tutti.
4 Rivolto poi agli altri
chiese:
- Che cosa è permesso fare in un
giorno di sabato? Fare del bene o fare del male? Salvare la vita di un uomo o
lasciarlo morire? Ma essi non rispondevano.
5
Gesù allora li guardò con sdegno. Era pieno di tristezza, vedendo
che avevano un cuore tanto ostinato. Disse poi all'uomo
malato:
- Dammi la
mano!
Quello gliela diede e la sua mano
ritornò perfettamente sana.
6 Ma i farisei
uscirono dalla sinagoga e subito fecero una riunione con quelli del partito di
Erode per decidere come far morire Gesù.
GESÙ E LA FOLLA
(vedi Matteo 4, 25; 12, 15-16;
Luca 6, 17-19)
7 Gesù si ritirò con
i suoi discepoli verso il lago di Galilea e una grande folla lo seguì.
Venivano dalla Galilea, dalla regione della Giudea,
8 da Gerusalemme, dall'Idumea, dai territori che
sono al di là del fiume Giordano e dalle zone attorno alle città
di Tiro e di Sidone. Era una gran folla di gente che aveva sentito raccontare
quel che Gesù faceva e per questo veniva da lui.
9 Allora Gesù disse ai suoi discepoli di
preparargli una piccola barca, per non essere schiacciato dalla folla.
10 Infatti, sapendo che egli aveva guarito molti
malati, tutti quelli che avevano qualche male si spingevano fino a lui per
arrivare a toccano.
11 E quando gli spiriti
maligni lo vedevano, si gettavano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il
Figlio di Dio».
12 Ma Gesù ordinava
severamente di non dire chi egli era.
GESÙ SCEGLIE I DODICI APOSTOLI
(vedi Matteo 10, 1-4; Luca 6,
12-16)
13 Poi Gesù salì sopra un
monte, chiamò vicino a sé alcuni che aveva scelto, ed essi
andarono da lui.
14 Questi erano dodici [ed egli
li chiamò apostoli]. Li scelse per averli con sé, per mandarli a
predicare
15 e perché avessero il potere
di scacciare i demoni.
16 I Dodici erano: Simone
che Gesù chiamò "Pietro",
17
Giacomo e suo fratello Giovanni, che erano figli di Zebedèo - Gesù
li chiamò anche "Boanèrghes", che significa "figli del tuono"
-
18 poi Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo,
Tommaso, Giacomo figlio di Alfeo, Taddeo, Simone che era del partito degli
zeloti
19 e Giuda Iscariota che poi fu il
traditore di Gesù.
Gesù parla agli apostoli
I PARENTI DI GESÙ
20 Gesù tornò in
casa, ma si radunò di nuovo tanta folla che lui e i suoi discepoli non
riuscivano più nemmeno a mangiare.
21
Quando i suoi parenti vennero a sapere queste cose si mossero per andare a
prenderlo, perché dicevano che era diventato
pazzo.
GESÙ E SATANA
(vedi Matteo 12, 22-32; Luca
11, 14-23)
22 Certi maestri della legge che erano
venuti fin da Gerusalemme dicevano: «Beelzebùl, il diavolo, è
dentro di lui. E' con l'aiuto del capo dei demoni che egli ha il potere di
scacciare i demoni».
23 Allora Gesù
si rivolse alla gente e si mise a parlare servendosi di parabole: «Come
è possibile che Satana scacci via Satana?
24 Se gli abitanti di una nazione si dividono e
si combattono tra loro, quella nazione non può continuare a esistere.
25 Se in una famiglia manca l'accordo e ci si
divide, quella famiglia non potrà più durare.
26 Se dunque Satana si mette contro se stesso e
non è più unito, non può andare avanti: il suo potere
è finito.
27 «Nessuno può
entrare nella casa di un uomo forte e rubare i suoi beni, se prima non riesce a
legano; ma quando l'ha legato, può vuotargli la
casa.
28 «In verità, di una cosa vi
assicuro: potranno essere perdonati tutti i peccati che gli uomini avranno
commesso e tutte le bestemmie che diranno;
29 ma
chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà mai
perdonato, perché ha commesso un peccato
irreparabile».
30 Gesù
dichiarò tutto questo perché qualcuno aveva detto: «Uno
spirito maligno è dentro di lui».
I VERI PARENTI DI GESÙ
(vedi Matteo 12, 46-50; Luca 8,
19-21)
31 La madre e i fratelli di Gesù
erano venuti dove egli si trovava, ma erano rimasti fuori e lo avevano fatto
chiamare.
32 In quel momento molta gente stava
seduta attorno a Gesù. Gli dissero:
- Tua
madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e ti
cercano.
33 Gesù rispose
loro:
- Chi è mia madre e chi sono i miei
fratelli?
34 Poi si guardò attorno, e
osservando la
gente seduta in cerchio vicino a
lui disse:
- Guardate: sono questi mia madre e i
miei fratelli.
35 Perché, se uno fa la
volontà di Dio, è mio fratello, mia sorella e mia
madre.
CAPITOLO 4
LA PARABOLA DEL SEMINATORE
(vedi Matteo 13, 1-9; Luca 8,
4-8)
1 Gesù si mise di nuovo a insegnare
sulla riva del lago di Galilea. Attorno a lui si radunò una folla tanto
grande che egli salì su una barca e si sedette. La barca era in acqua e
tutta la gente se ne stava sulla sponda del lago.
2 Gesù insegnava molte cose servendosi di
parabole. Presentava il suo insegnamento
dicendo:
3 «Ascoltate! Un contadino
andò a seminare.
4 Mentre seminava, una
parte dei semi andò a cadere sulla strada: vennero gli uccelli e la
mangiarono.
5 Una parte andò a finire su
un
terreno dove c'erano molte pietre e poca
terra: i semi germogliarono subito perché la terra non era profonda;
6 ma il sole, quando si levò,
bruciò le pianticelle ed esse seccarono, perché non avevano radici
robuste.
7 Un'altra parte cadde in mezzo alle
spine: crescendo, le spine soffocarono i germogli e non li lasciarono maturare.
8 «Alcuni semi infine caddero in un terreno
buono; i semi germogliarono, crebbero e diedero frutto: alcuni produssero trenta
grani, altri sessanta, altri persino cento!».
9 Alla fine Gesù aggiunse: «Chi ha
orecchi, cerchi di capire!».
PERCHE' GESÙ USA LE PARABOLE
(vedi Matteo 13, 10-17; Luca 8,
9-10)
10 Più tardi, quando la folla se ne
fu andata, i dodici discepoli e quelli che stavano con Gesù gli fecero
delle domande sulle parabole.
11 Egli disse:
«A voi Dio fa comprendere il segreto del suo regno; per gli altri, invece,
tutto rimane sotto forma di parabola
12
perché, come dice la Bibbia:
Guardano e
guardano, ma non vedono;
ascoltano e ascoltano,
ma non capiscono.
Altrimenti tornerebbero verso
Dio
e Dio perdonerebbe i loro
peccati».
GESÙ SPIEGA LA PARABOLA DEL SEMINATORE
(vedi Matteo 13, 18-23; Luca 8,
11-15)
13 Poi Gesù disse: «Non capite
questa parabola? Come potrete allora capire tutte le
altre
parabole?
14
«Il contadino che semina è colui che annunzia la parola di Dio.
15 I semi caduti sulla strada indicano quelle
persone alle quali è annunziata la parola di Dio, ma quando l'ascoltano
viene subito Satana e porta via la parola seminata dentro di loro.
16 «I semi caduti dove c'erano molte pietre
rappresentano quelle persone che, quando ascoltano la parola, l'accolgono con
entusiasmo,
17 ma non hanno radici e non sono
costanti: appena incontrano difficoltà o persecuzione a causa della
parola di Dio, subito si lasciano andare.
18
«I semi caduti tra le spine indicano altre persone ancora che ascoltano la
parola,
19 ma poi si lasciano prendere dalle
preoccupazioni di questo mondo, dai piaceri della ricchezza e da tante altre
passioni: tutto questo soffoca la parola di Dio, e così essa rimane senza
frutto.
20 «Infine, i semi caduti nel buon
terreno indicano quelli che ascoltano la parola, l'accettano e la fanno
fruttificare molto: trenta, sessanta e cento volte di
più».
LA PARABOLA DELLA LAMPADA
(vedi Matteo 5, 15; 10, 26;
Luca 8, 16-18)
21 E Gesù diceva: «Non
si accende la lampada per poi metterla sotto un secchio o sotto il letto, ma
piuttosto per metterla in alto.
22 Così
tutto ciò che ora è nascosto sarà portato alla luce, tutto
ciò che è segreto diventerà chiaro.
23 Chi ha orecchi, cerchi di
capire».
24 Poi diceva ancora: «Fate
bene attenzione a ciò che ascoltate. Quando Dio vi darà i suoi
doni, userà la misura che usate voi, anzi vi darà anche di
più.
25 Chi ha molto riceverà
ancor di più; ma a chi ha poco sarà portato via anche il poco che
ha».
LA PARABOLA DEL SEME CHE CRESCE DA SOLO
26 E Gesù diceva:
«Il regno di Dio è come la semente che un uomo sparge nella terra.
27 Ogni sera egli va a dormire e ogni giorno si
alza. Intanto il seme germoglia e cresce, ed egli non sa affatto come ciò
avviene.
28 La terra, da sola, fa crescere il
raccolto: prima un filo d'erba, poi la spiga e poi, nella spiga, il grano
maturo.
29 E quando il frutto è pronto
subito l'uomo prende la falce perché è venuto il momento del
raccolto».
LA PARABOLA DEL GRANELLO DI SENAPE
(vedi Matteo 13, 31-32; Luca
13, 18-19)
30 E Gesù diceva: «A che
cosa somiglia il regno di Dio? Con quale parabola ne parleremo?
31 Esso è simile a un granello di senape
che, quando viene seminato nella terra, è il più piccolo di tutti
i semi.
32 Ma poi, quando è stato
seminato, cresce e diventa il più grande di tutte le piante dell'orto. E
mette dei rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla
sua ombra».
PERCHE' GESÙ PARLA IN PARABOLE
(vedi Matteo 13,
34-35)
33 Così, con molte parabole di
questo genere, Gesù parlava alla gente e annunziava il suo messaggio in
modo che potessero capire.
34 Con la gente non
parlava mai senza parabole; quando però si trovava solo con i suoi
discepoli, spiegava loro ogni cosa.
GESÙ CALMA UNA TEMPESTA
(vedi Matteo 8, 23-27; Luca 8,
22-25)
35 La sera di quello stesso giorno
Gesù disse ai suoi discepoli: «Andiamo all'altra riva del
lago».
36 Essi lasciarono la folla e
portarono Gesù con la barca nella quale già si trovava. Anche
altre barche lo accompagnarono.
37 A un certo
punto il vento si mise a soffiare con tale violenza che le onde si rovesciavano
dentro la barca, e questa già si riempiva d'acqua.
38 Gesù intanto dormiva in fondo alla
barca, con la testa appoggiata su un cuscino. Allora gli altri lo svegliarono e
gli dissero: - Maestro, affondiamo! Non te ne importa
nulla?
39 Egli si svegliò, sgridò
il vento e disse all'acqua del lago: «Fa' silenzio!
Calmati!».
Allora il vento si fermò e
ci fu una grande calma.
40 Poi Gesù disse
ai suoi discepoli:
- Perché avete tanta
paura? Non avete ancora fede?
41 Essi però
si spaventarono molto e dicevano tra loro: «Ma chi è dunque costui?
Anche il vento e le onde del lago gli ubbidiscono!».
Gesù placa la tempestaCAPITOLO
5
GESÙ GUARISCE L'INDEMONIATO DI GERASA
(vedi Matteo 8, 28-34; Luca 8,
26-39)
1 Poi arrivarono sull'altra riva del lago
di Galilea, nella regione dei Geraseni.
2
Gesù era appena sceso dalla barca, quando improvvisamente un uomo usci da
un cimitero e gli venne incontro. Costui era tormentato da uno spirito
maligno
3 e stava sempre in mezzo alle tombe dei
morti. Nessuno riusciva più a tenerlo legato, neppure con una catena:
4 di fatto, avevano provato diverse volte a
mettergli dei ferri ai piedi e delle catene alle mani, ma egli aveva sempre
spezzato i ferri e rotto le catene. Nessuno era capace di domarlo.
5 Se ne andava di qua e di là, in mezzo
alle tombe e sui monti, di giorno e di notte, urlando e picchiandosi con le
pietre.
6 Quando vide Gesù da lontano, si
avvicinò di corsa e si buttò in ginocchio davanti a lui.
7-8 Allora Gesù cominciò a dire
allo spirito maligno di uscire da quell'uomo; ma quello si mise a gridare
forte:
- Che vuoi da me, Gesù, Figlio del
Dio Onnipotente ? Ti scongiuro, per Dio, non
tormentarmi!
9 Allora Gesù
domandò:
- Come ti
chiami?
E quello
rispose:
- Il mio nome e "Moltitudine",
perché siamo in molti;
10 e continuava
poi a chiedergli di non cacciarli fuori da quella regione.
11 In quel luogo c'era un grosso branco di
maiali che pascolava vicino alla montagna.
12
Allora gli spiriti maligni chiesero con insistenza a Gesù: «Mandaci
in quei maiali! Lascia che entriamo dentro di loro!».
13 Gesù lo permise. Gli spiriti maligni
uscirono da quell'uomo ed entrarono nei maiali. Allora tutti quegli animali -
erano circa duemila! - si misero a correre giù per la discesa, si
precipitarono nel lago e affogarono.
14 I
guardiani dei maiali fuggirono e andarono a raccontare il fatto in città
e in campagna. Perciò la gente venne a vedere che cosa era
accaduto
15 Quando arrivarono vicino a
Gesù, videro anche l'uomo nel quale, prima, c'erano molti spiriti
maligni: ora egli se ne stava seduto, era vestito e ragionava bene. Ed essi si
spaventarono.
16 Quelli che avevano visto il
fatto raccontarono ancora agli altri ciò che era successo all'indemoniato
e poi ai maiali.
17 Infine la gente
supplicò Gesù di andarsene via dal loro territorio.
18 Gesù salì sulla barca. L'uomo
guarito continuava a chiedergli di poter stare con lui,
19 ma Gesù non voleva. «Torna a casa
tua, -gli disse, - dalla tua famiglia, e racconta agli altri quanto ha fatto per
te il Signore che ha avuto pietà di
te».
20 L'uomo allora se ne andò via
e cominciò ad annunziare in tutta la regione delle Dieci Città
quel che Gesù aveva fatto per lui; e tutti quelli che lo ascoltavano
erano pieni di meraviglia.
LA FIGLIA DI GIAIRO E LA DONNA CHE TOCCO' IL MANTELLO DI GESÙ
(vedi Matteo 9, 18-26; Luca 8,
40-56)
21 Gesù ritornò sull'altra
sponda del lago, e quando fu sulla riva, una grande folla si radunò
attorno a lui.
22 Venne allora un capo della
sinagoga, un certo Giairo. Quando vide Gesù si buttò ai suoi
piedi
23 e gli chiese con insistenza il suo
aiuto: «La mia bambina sta morendo, - gli disse. - Ti prego, vieni a
mettere la tua mano su di lei, perché guarisca e continui a
vivere!».
24 Gesù andò con
lui, mentre molta gente continuava a seguirlo e lo stringeva da ogni parte.
25 C'era là anche una donna che
già da dodici anni aveva continue perdite di sangue.
26 Si era fatta curare da molti medici che
l'avevano fatta soffrire parecchio e le avevano fatto spendere tutti i suoi
soldi, ma senza risultato. Anzi, stava sempre peggio.
27-28 Questa donna aveva sentito parlare di
Gesù e aveva pensato: «Se io riesco anche solo a toccare il suo
mantello, sarò guarita». Con questa idea si mise in mezzo alla
folla, dietro a Gesù, e arrivò a toccare il suo mantello.
29 Subito la perdita di sangue si fermò,
ed essa si sentì guarita dal suo male.
30
Ma nello stesso istante Gesù si era accorto che una forza era uscita da
lui. Allora si voltò verso la folla e
disse:
- Chi ha toccato il mio mantello?
31 I discepoli gli
risposero:
- Vedi bene che la gente ti stringe da
ogni parte. Come puoi dire: chi mi ha toccato?
32
Ma Gesù si guardava attorno per vedere chi lo aveva fatto.
33 La donna aveva paura e tremava perché
sapeva quello che le era capitato. Finalmente venne fuori, si buttò ai
piedi di Gesù e gli raccontò tutta la verità.
34 Gesù le disse: «Figlia mia, la
tua fede ti ha salvata. Ora vai in pace, guarita dal tuo
male».
35 Mentre Gesù parlava,
arrivano dei messaggeri dalla casa del caposinagoga e gli dicono: «Tua
figlia è morta. Perché stai ancora a disturbare il Maestro?».
36 Ma Gesù non diede importanza alle loro
parole e disse a Giairo: «Non temere, soltanto continua ad aver
fiducia».
37 Prese con sé Pietro,
Giacomo e suo fratello Giovanni e non si fece accompagnare da nessun altro.
38 Quando arrivarono alla casa di Giairo,
Gesù vide una grande confusione: c'era gente che piangeva e che gridava.
39 Entrò e disse: «Perché
tutta questa agitazione e perché piangete? La bambina non è morta,
dorme».
40 Ma quelli ridevano di lui.
Gesù li fece uscire tutti ed entrò nella stanza solo con il padre
e la madre della bambina e i suoi tre discepoli.
41 Prese la mano della bambina e le disse:
«Talità kum» che significa: «Fanciulla,
alzati!».
42 Subito la fanciulla si
alzò e si mise a camminare (aveva già dodici anni). Tutti furono
presi da grande meraviglia,
43 ma Gesù
ordinò severamente di non parlarne con nessuno; poi disse di darle
qualcosa da mangiare.
Resurrezione della figlia di GiairoCAPITOLO 6
LA GENTE DI NAZARET NON HA FIDUCIA IN GESÙ
(vedi Matteo 13, 53-58; Luca 4,
16-30)
1 Gesù lasciò quel luogo e
tornò nella sua città accompagnato dai discepoli.
2 Quando fu sabato, cominciò a insegnare
nella sinagoga. Molti di quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano:
«Ma dove ha imparato tutte queste cose? Chi gli ha dato tutta questa
sapienza? Come mai è capace di compiere miracoli così grandi?
3 Non è lui il falegname, il figlio di
Maria e il fratello di Giacomo, Ioses, Giuda e Simone? e le sue sorelle non
vivono qui in mezzo a noi?». Per questo non volevano più saperne di
lui.
4 Ma Gesù disse loro: «Un
profeta è disprezzato soprattutto nella sua patria, tra i suoi parenti e
nella sua famiglia».
5 Così in
quell'ambiente non ebbe la possibilità di fare miracoli (guarì
soltanto pochi malati posando le mani su di loro).
6 E si meravigliava del fatto che quella gente
non avesse fede.
Gesù nella sinagoga
GESÙ MANDA I DISCEPOLI IN MISSIONE
(vedi Matteo 10, 1.5-15; Luca
9, 1-6)
Poi Gesù percorreva i villaggi dei
dintorni e insegnava.
7 Chiamò i dodici
discepoli e cominciò a mandarli qua e là, a due a due. Dava loro
il potere di scacciare gli spiriti maligni
8 e
diceva: «Quando vi mettete in viaggio, prendete un bastone e nient'altro;
né borsa, né soldi in tasca.
9
Tenete pure i sandali, ma non due
vestiti».
10 Inoltre raccomandava:
«Quando entrate in una casa fermatevi là finché non è
ora di andarvene da quella città.
11 Se
la gente di un paese non vi accoglie e non vuole ascoltarvi, andatevene e
scuotete il fango di sotto i vostri piedi: sarà un gesto di rimprovero
per loro».
12 I discepoli allora partirono.
Essi predicavano dicendo alla gente di cambiare vita,
13 scacciavano molti demoni e guarivano molti
malati ungendoli con olio.
OPINIONI SU GESÙ
(vedi Matteo 14, 1-2; Luca 9,
7-9)
14 In quel tempo anche il re Erode venne a
sapere che dappertutto si parlava di Gesù. Alcuni dicevano:
«Giovanni il Battezzatore è tornato dal mondo dei morti! Per questo
ha il potere di fare miracoli».
15 Altri
invece dicevano che Gesù era il profeta Elia; altri ancora dicevano che
era un nuovo profeta, come i profeti del passato.
16 Erode, da parte sua, quando venne a sapere
queste cose pensò: «E' Giovanni il Battezzatore! Gli ho fatto
tagliare la testa, ma ora è risorto».
MORTE DI GIOVANNI IL BATTEZZATORE
(vedi Matteo 14,
3-12)
17 In realtà, qualche tempo prima,
Erode aveva fatto arrestare Giovanni, l'aveva incatenato e gettato in prigione.
Il motivo di tutto ciò era stata la faccenda di Erodìade, la donna
che egli aveva voluto sposare anche se era già la moglie di suo fratello
Filippo.
18 Giovanni aveva detto a Erode:
«Tu non puoi sposare la moglie di tuo fratello!».
19 Erodìade era furiosa contro Giovanni e
voleva farlo ammazzare, ma non poteva a causa di Erode.
20 Il re, infatti, aveva paura di Giovanni
perché capiva che era un uomo giusto e un santo, e lo proteggeva. Quando
lo ascoltava si trovava a disagio, eppure lo ascoltava volentieri.
21 Ma un giorno arrivò l'occasione buona.
Era il compleanno di Erode ed era stato organizzato un banchetto per gli uomini
del governo, per gli alti ufficiali dell'esercito e le persone più
importanti della Galilea.
22 A un certo punto
entrò nella sala del banchetto la giovane figlia di Erodìade e si
mise a danzare. La sua danza piacque talmente a Erode e agli invitati che il re
le disse:
- Chiedimi quel che vuoi e io te lo
darò.
23 Fece anche questo solenne
giuramento;
- Giuro che ti darò quel che
mi domanderai, anche se fosse la metà del mio
regno!
24 La ragazza usci dalla sala, andò
da sua madre e le domandò:
- Che cosa devo
chiedere?
Erodìade
rispose:
- La testa di Giovanni il
Battezzatore.
25 La ragazza tornò di corsa
dal re Erode e disse:
- Voglio che tu mi faccia
portare, subito, su un piatto, la testa di Giovanni il
Battezzatore!
26 Il re diventò molto
triste, ma poiché aveva giurato e c'erano lì presenti gli
invitati, non volle dire di no.
27 Mandò
subito uno dei suoi soldati con l'ordine di portare la testa di Giovanni. Il
soldato andò nella prigione, tagliò la testa a Giovanni,
28 la portò su un piatto e la diede alla
ragazza; quella poi la diede a sua madre.
29
Quando i discepoli di Giovanni vennero a conoscere questo fatto andarono a
prendere il suo corpo e lo misero in una tomba.
GESÙ DÀ DA MANGIARE A CINQUEMILA UOMINI
(vedi Matteo 14, 13-21; Luca 9,
10-17; Giovanni 6, 1-13)
30 Gli apostoli
tornarono da Gesù e gli raccontarono tutto quel che avevano fatto e
insegnato.
31 C'era molta gente che andava e
veniva, tanto che non avevano neppure il tempo di mangiare. Allora Gesù
disse: «Venite con me, voi soltanto. Andremo da soli in un posto isolato e
vi riposerete un po'».
32 Salirono su una
barca, da soli, e andarono verso un luogo isolato.
33 Alcuni li videro partire e molti lo vennero a
sapere e, correndo a piedi da tutte le città, arrivarono sul posto prima
di Gesù e dei discepoli.
34 Quando
Gesù scese dalla barca, vide tutta quella folla ed ebbe compassione di
loro perché erano come pecore che non hanno un pastore. Allora si mise a
insegnar loro molte cose.
35 Poiché si
era fatto tardi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli
dissero:
- E' già molto tardi e il luogo
è isolato.
36 Lascia andare la gente, in
modo che possa comprarsi qualcosa da mangiare nelle campagne e nei villaggi qui
attorno.
37 Ma Gesù
rispose:
- Date voi qualcosa da mangiare a
questa
gente!
E i
discepoli dissero:
- Ma come? Dovremmo andare a
comprare pane per un valore di duecento monete d'argento e dar da mangiare a
tutti?
38 Gesù
domandò:
- Quanti pani avete? Andate a
vedere!
Andarono a guardare, poi
risposero:
- Abbiamo cinque pani e anche due
pesci.
39 Allora Gesù ordinò di far
sedere tutta la gente, a gruppi, sull'erba verde.
40 E quelli si misero seduti in ordine, a gruppi
di cento e di cinquanta.
41 Gesù prese i
cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, disse la preghiera di
benedizione, poi cominciò a spezzare i pani e a darli ai discepoli
perché li distribuissero. Anche i due pesci li fece distribuire a tutti.
42 Tutti mangiarono e ne ebbero abbastanza.
43 Alla fine raccolsero i pezzi avanzati, sia
dei pani sia dei pesci, e ne riempirono dodici ceste.
44 Quelli che avevano mangiato erano circa
cinquemila uomini.
GESÙ CAMMINA SUL LAGO
(vedi Matteo 14, 22-33;
Giovanni 6, 16-21)
45 Subito dopo Gesù
ordinò ai suoi discepoli di salire in barca e di andare sull'altra riva
del lago, verso la città di Betsàida. Egli intanto avrebbe
rimandato a casa la gente.
46 Dopo essersi
separato da loro, salì sul monte a pregare.
47 Venne la notte, e la barca con i discepoli si
trovava in mezzo al lago, mentre Gesù era ancora solo, a terra.
48 Egli vide che i discepoli erano molto stanchi
perché avevano il vento contrario e faticavano a remare. Allora, sul
finire della notte, venne verso di loro camminando sul lago. Stava per
oltrepassarli,
49 quando lo videro camminare
sull'acqua: pensarono che fosse un fantasma e si misero a gridare.
50 Infatti tutti lo vedevano, e tutti erano
presi da una grande paura. Ma subito Gesù parlò e disse loro:
«Coraggio, sono io. Non abbiate paura!».
51 Poi salì sulla barca, e il vento
cessò. I discepoli rimasero pieni di meraviglia.
52 Infatti non avevano capito neppure il
miracolo dei pani: si ostinavano a non capire
nulla.
Gesù passeggia sulle acque
GESÙ GUARISCE I MALATI NELLA REGIONE DI GENESARET
(vedi Matteo 14,
34-36)
53 Attraversato il lago, arrivarono nella
regione di Genèsaret dove lasciarono la barca.
54 Appena sbarcati, la gente riconobbe
Gesù, e
55 in tutta la regione quelli che
sentirono dire che Gesù era arrivato si misero a correre e gli portarono
i malati sulle barelle.
56 Dove Gesù
andava, nei villaggi, nelle città o nelle campagne, la gente portava
sempre i malati in piazza e lo supplicava di permettere ai malati di toccare
almeno l'orlo del suo mantello. E tutti quelli che lo toccavano
guarivano.
CAPITOLO
7
LA TRADIZIONE DEGLI UOMINI E I COMANDAMENTI DI DIO
(vedi Matteo 15, 1-9)
1 I farisei e alcuni maestri della legge
venuti da Gerusalemme si radunarono attorno a Gesù.
2 Essi notarono che alcuni dei suoi discepoli
mangiavano con mani impure, cioè senza averle lavate secondo l'uso
religioso.
3 Bisogna sapere che i farisei e in
genere tutti gli Ebrei rispettano la tradizione degli antichi: così, non
mangiano se prima non hanno fatto il rito di purificarsi le mani;
4 e anche quando tornano dal mercato, non
mangiano se non si sono purificati. Ci sono anche molte altre cose che essi
hanno imparato a osservare: ad esempio, purificano i bicchieri, le stoviglie, i
recipienti di rame e i letti.
5 I farisei e i
maestri della legge, dunque, chiesero a
Gesù:
- Perché i tuoi discepoli non
ubbidiscono alla tradizione religiosa dei nostri padri e mangiano con mani
impure?
Gesù rispose
loro:
6 Il profeta Isaia aveva ragione quando
parlava di voi. Voi siete degli ipocriti, come è scritto nel suo
libro:
Questo popolo - dice il Signore -
mi
onora a parole,
ma il suo cuore è molto lontano da
me.
7 Il modo con cui mi onorano non ha valore
perché insegnano come dottrina di Dio
comandamenti che son fatti da
uomini.
8 Voi lasciate da parte i comandamenti di
Dio
per poter conservare la tradizione degli
uomini.
9 Poi Gesù aggiunse: «Siete
molto abili quando volete mettere da parte i comandamenti di Dio per difendere
la vostra tradizione».
10 «Per esempio,
Mosè ha detto: Onora tuo padre e tua madre, e poi: Chi parla male di suo
padre o di sua madre deve essere condannato a morte.
11-12 Voi invece insegnate che uno non ha
più il dovere di aiutare suo padre e sua madre, se dice loro che sono
korbàn, cioè doni offerti a Dio, quei beni che doveva usare per
loro.
13 «Così, per mezzo della
tradizione che voi insegnate, fate diventare inutile la parola di Dio. E cose
come queste ne fate molte».
LE COSE CHE RENDONO IMPURO UN UOMO
(vedi Matteo 15, 10-20)
14 Poi Gesù chiamò di nuovo
la folla e disse: «Ascoltatemi tutti e cercate di capire!
15 Niente di ciò che entra nell'uomo
dall'esterno può farlo diventare impuro. Piuttosto, è ciò
che esce dal cuore che può rendere impuro un uomo»
[16].
17 Quando Gesù fu lontano dalla
folla e fu entrato in casa, i suoi discepoli lo interrogarono su questa
parabola.
18 Egli disse loro: «Neppure voi
siete capaci di comprendere? Ma non capite che tutto ciò che entra
nell'uomo dall'esterno non può farlo diventare impuro,
19 perché non entra nel suo cuore ma
nello stomaco e quindi va a finire in una fogna?». Con queste parole
Gesù dichiarava che si possono mangiare tutti i cibi.
20 Poi disse ancora: «E' ciò che
esce dall'uomo che lo rende impuro.
21 Infatti
dall'intimo, dal cuore dell'uomo escono tutti i pensieri cattivi che portano al
male: i peccati sessuali, i furti, gli assassinii,
22 i tradimenti tra marito e moglie, la voglia
di avere le cose degli altri, le malizie, gli imbrogli, le oscenità,
l'invidia, la maldicenza, la superbia, la
stoltezza...
23 «Tutte queste cose cattive
vengono fuori dall'uomo e lo fanno diventare impuro».
LA FEDE DI UNA DONNA STRANIERA
(vedi Matteo 15,
21-28)
24 Poi Gesù partì di
là e andò nella regione vicino alla città di Tiro.
Entrò in una casa e, pur desiderando che nessuno sapesse che egli era in
quel luogo, non riuscì a rimanere nascosto.
25 Poco dopo venne una donna che aveva sentito
parlare di lui e gli si gettò ai piedi: sua figlia era tormentata da uno
spirito maligno.
26 Questa donna però non
era ebrea: era di quella regione, della Fenicia. Essa pregava Gesù di
scacciare il demonio da sua figlia.
27
Gesù le disse:
- Lascia che prima mangino
i figli, perché non è giusto prendere il pane dei figli e buttarlo
ai cagnolini.
28 Ma la donna
rispose:
- E' vero, Signore, però sotto la
tavola i cagnolini possono mangiare almeno le
briciole.
29 Allora Gesù le
disse:
- Hai risposto bene. Torna a casa tua: lo
spirito maligno è uscito da tua figlia.
30
La donna tornò a casa e trovò sua figlia sdraiata sul letto: lo
spirito maligno se n'era andato.
GESÙ GUARISCE UN SORDOMUTO
31 Poi Gesù
lasciò la regione di Tiro, passò per la città di Sidone e
tornò ancora verso il lago di Galilea attraverso il territorio delle
Dieci Città.
32 Gli portarono un uomo che
era sordomuto e lo pregarono di mettere le mani sopra di lui.
33 Allora Gesù lo prese da parte, lontano
dalla folla, gli mise le dita negli orecchi, sputò e gli toccò la
lingua con la saliva.
34 Poi alzò gli
occhi al cielo, fece un sospiro e disse a quell'uomo:
«Effatà!», che significa: «Apriti!».
35 Subito le sue orecchie si aprirono, la sua
lingua si sciolse ed egli si mise a parlare molto bene.
36 Gesù ordinò di non dire nulla a
nessuno, ma più comandava di tacere, più la gente ne parlava
pubblicamente.
37 Tutti erano molto meravigliati
e dicevano: «E' straordinario! Fa sentire i sordi e fa parlare i
muti!».
CAPITOLO
8
GESÙ DÀ DA MANGIARE A QUATTROMILA PERSONE
(vedi Matteo 15, 32-39; 6,
32-44)
1 In quei giorni, ancora una volta, si era
radunata una gran folla. Vedendo che non avevano più niente da mangiare,
Gesù chiamò i suoi discepoli e
disse:
2 Questa gente mi fa pena. Già da
tre giorni stanno con me e non hanno più niente da mangiare.
3 Se li lascio tornare a casa digiuni si
sentiranno male lungo la strada, perché alcuni vengono da
lontano.
4 Gli risposero i
discepoli:
- Ma come è possibile in questo
luogo deserto trovare cibo per tutti?
5
Gesù domandò:
- Quanti pani
avete?
Risposero:
-
Sette.
6 Allora Gesù ordinò alla
folla di sedersi per terra. Poi prese i sette pani, fece la preghiera di
ringraziamento, li spezzò e li diede ai discepoli perché li
distribuissero alla folla. Ed essi li distribuirono.
7 Avevano anche alcuni pesci, pochi e piccoli.
Gesù ringraziò Dio per quei pesci e disse di distribuire anche
quelli.
8 Tutti mangiarono e ne ebbero
abbastanza. Quando poi raccolsero i pezzi avanzati, riempirono sette ceste.
9 Le persone presenti erano circa quattromila.
Poi Gesù mandò a casa tutti,
10
salì subito sulla barca insieme con i suoi discepoli e andò nella
regione di Dalmanùta
Moltiplicazione dei pani
I FARISEI VOGLIONO VEDERE UN MIRACOLO
(vedi Matteo 16, 1-4; Luca 11,
29-32)
11 Arrivarono là alcuni dei farisei
e si misero a discutere con Gesù. Volendo metterlo in difficoltà
gli chiesero di fare un segno miracoloso come prova che veniva da Dio.
12 Gesù sospirò profondamente e
disse: «Perché chiedono un segno miracoloso? Vi assicuro che tutta
questa gente non riceverà nessun
segno».
13 Poi si allontanò da loro,
salì di nuovo sulla barca e se ne andò verso l'altra sponda del
lago.
I DISCEPOLI NON CAPISCONO ANCORA
(vedi Matteo 16,
5-12)
14 I discepoli avevano dimenticato di
prendere il pane e nella barca avevano un solo pane.
15 Gesù fece questa
raccomandazione:
- State attenti! Tenetevi
lontani dal lievito dei farisei e da quello di
Erode!
16 E i discepoli si misero a discutere tra
loro:
«Parla così perché non
abbiamo pane».
17 Gesù se ne accorse
e disse:
- Ma perché state a discutere che
non avete pane? Non capite ancora e non vi rendete conto di nulla? La vostra
mente è bloccata?
18 Ostinati! Avete gli
occhi e non vedete, avete orecchi e non intendete? Cercate di ricordare:
19 quando ho distribuito quei cinque pani per
cinquemila persone quante ceste di avanzi avete
raccolto?
Risposero:
-
Dodici.
20 E quando ho distribuito quei sette
pani per quattromila persone, quante ceste di pane avete
raccolto?
Risposero:
-
Sette.
21 Allora Gesù
disse:
- E non capite
ancora?
GESÙ GUARISCE UN CIECO A BETSAIDA
22 Poi arrivarono a
Betsàida. Là alcune persone portarono a Gesù un uomo cieco
e lo pregarono di toccarlo.
23 Gesù prese
il cieco per mano e lo condusse fuori del villaggio; poi gli mise un po' di
saliva sugli occhi, stese le mani su di lui e gli
domandò:
- Vedi
qualcosa?
24 Quello guardò in su e
disse:
- Sì, vedo le persone; le vedo come
alberi
che
camminano.
25
Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi, e il cieco guardò
diritto davanti a sé: era guarito e vedeva bene ogni
cosa.
26 Allora Gesù lo rimandò a
casa e gli disse:
- Non entrare neppure in
paese.
PIETRO DICHIARA CHE GESÙ E' IL MESSIA
(vedi Matteo 16, 13-20; Luca 9,
18-21)
27 Poi Gesù e i suoi discepoli
partirono verso i villaggi di Cesarea di Filippo. Lungo la via Gesù
domandò ai suoi discepoli:
- Chi sono io,
secondo la gente?
28 Gli
risposero:
- Alcuni dicono che tu sei Giovanni il
Battezzatore, altri che sei il profeta Elia, altri ancora dicono che tu sei uno
dei profeti.
29 Gesù domandò
ancora:
- E voi, che dite? Chi sono io? Pietro
rispose:
- Tu sei il Messia, il
Cristo.
30 Allora Gesù ordinò loro
di non parlarne a nessuno.
GESÙ ANNUNZIA LA SUA MORTE E RISURREZIONE. IL RIMPROVERO DI PIETRO
(vedi Matteo 16, 21-23; Luca 9,
22)
31 Poi Gesù cominciò a
insegnare ai discepoli. Diceva: «Il Figlio dell'uomo dovrà soffrire
molto. E' necessario. Gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e i maestri
della legge lo rifiuteranno. Egli sarà ucciso, ma dopo tre giorni
risorgerà».
32 Parlava di queste cose
molto chiaramente. Allora Pietro prese da parte Gesù e si mise a
rimproverarlo.
33 Ma Gesù si
voltò, guardò i discepoli e rimproverò Pietro:
«Va' via, lontano da me, Satana!
Perché tu - ragioni come gli uomini, ma non pensi come
Dio».
CONDIZIONI PER SEGUIRE GESÙ
(vedi Matteo 16, 24-28; Luca 9,
23-27; Giovanni 12, 25)
34 Poi Gesù
chiamò la folla insieme con i discepoli e disse: «Se qualcuno vuol
venire con me, smetta di pensare a se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
35 Chi pensa soltanto a salvare la propria vita
la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per
me e per il vangelo la salverà.
36 Se un
uomo riesce a guadagnare anche il mondo intero, ma perde la vita, che vantaggio
ne ricava?
37 C'è forse qualcosa che un
uomo possa dare per riavere in cambio la propria vita?
38 Se uno si vergognerà di me e delle mie
parole di fronte a questa gente infedele e piena di peccati, allora il Figlio
dell'uomo si vergognerà di lui quando ritornerà, glorioso come Dio
suo Padre, insieme con i suoi angeli
santi».
CAPITOLO
9
1 E aggiungeva: «Io vi assicuro che alcuni
tra quelli che sono qui presenti non moriranno, prima di aver visto il regno di
Dio che viene con potenza».
LA TRASFIGURAZIONE: GESÙ MANIFESTA LA SUA GLORIA A TRE DISCEPOLI
(vedi Matteo 17, 1-13; Luca 9,
28-36)
2 Sei giorni dopo Gesù prese con
sé tre discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, e li portò su un
alto monte, in un luogo dove non c'era nessuno. Là, di fronte a loro,
Gesù cambiò d'aspetto:
3 i suoi
abiti diventarono splendenti e bianchissimi. Nessuno a questo mondo avrebbe mai
potuto farli diventar così bianchi a forza di lavarli.
4 Poi i discepoli videro anche il profeta Elia e
Mosè: stavano accanto a Gesù e parlavano con lui.
5 Allora Pietro cominciò a parlare e
disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui!
Prepareremo tre tende: una per te, una per Mosè e una per
Elia».
6 Parlava così, perché
non sapeva che cosa dire. Infatti erano spaventati.
7 Poi apparve una nuvola che li avvolse con la
sua ombra, e dalla nuvola si fece sentire una voce:
«Questo è il Figlio mio, che io amo.
Ascoltatelo!».
8 I discepoli si guardarono
subito attorno, ma non videro più nessuno: con loro c'era solo
Gesù.
9 Mentre scendevano dal monte,
Gesù ordinò di non raccontare a nessuno quel che avevano visto,
prima che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti.
10 I discepoli ubbidirono a quest'ordine, ma
discutevano tra loro che cosa Gesù volesse dire con le parole:
«risorgere dai morti».
11 Poi
domandarono a Gesù:
- Perché i
maestri della legge dicono che prima di tutto deve tornare il profeta
Elia?
12 Egli
rispose:
- E' vero, prima deve venire Elia per
mettere in ordine ogni cosa. Eppure, che cosa dice la Bibbia a proposito del
Figlio dell'uomo? Dice che deve soffrire molto ed essere disprezzato.
13 Ebbene, io vi assicuro che Elia è
già venuto ma gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto, così
come la Bibbia dice di lui.
La trasfigurazione
GESÙ GUARISCE UN RAGAZZO TORMENTATO DA UNO SPIRITO MALIGNO
(vedi Matteo 17, 14-20; Luca 9,
37-43a)
14 Intanto arrivarono là dove si
trovavano gli altri discepoli e li videro circondati da molta gente mentre i
maestri della legge stavano discutendo con loro.
15 Quando la gente vide Gesù, piena di
meraviglia gli corse incontro per salutarlo.
16
Gesù domandò ai discepoli:
- Di che
cosa state discutendo?
17 Un uomo in mezzo alla
gente disse:
- Maestro, ti ho portato mio figlio
perché è tormentato da uno spirito maligno che non lo lascia
parlare.
18 Quando lo prende, dovunque si trovi,
lo getta a terra, e allora il ragazzo comincia a stringere i denti, gli viene la
schiuma alla bocca e rimane rigido. Ho chiesto ai tuoi discepoli di scacciare
questo spirito, ma non ci sono riusciti.
19
Allora Gesù replicò:
- Gente senza
fede! Fino a quando resterò ancora con voi? Per quanto tempo dovrò
sopportavi? Portatemi il ragazzo!
20 Glielo
portarono, ma quando lo spirito vide Gesù, subito cominciò a
scuotere il ragazzo con violenza: il ragazzo cadde a terra e prese a rotolarsi
mentre gli veniva la schiuma alla bocca.
21
Gesù domandò al padre: - Da quanto tempo è
così?
- Fin da piccolo, - rispose il
padre; -
22 anzi, più di una volta lo
spirito l'ha buttato nel fuoco e nell'acqua per farlo morire. Ma se tu puoi fare
qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci!
23
Gesù gli disse:
- Se puoi?... Tutto
è possibile per chi ha fede!
24 Subito il
padre del ragazzo si mise a gridare:
- Io ho
fede! Se non ho fede, aiutami!
25 Vedendo che la
folla aumentava, Gesù minacciò lo spirito maligno dicendo:
«Spirito che impedisci di parlare e di ascoltare, esci da questo ragazzo e
non tornarci più. Te lo ordino!».
26
Gridando e scuotendo con violenza il ragazzo lo spirito se ne uscì. Il
ragazzo rimase come morto, tanto che molti di quelli che erano lì attorno
dicevano: «E' morto».
27 Ma Gesù
lo prese per mano, lo fece alzare, ed egli rimase in piedi.
28 Poi Gesù entrò in una casa, e i
suoi discepoli, soli con lui, gli chiesero:
-
Perché noi non siamo stati capaci di scacciare quello
spirito?
29 Gesù
rispose:
- Questa razza di spiriti non si
può scacciare in nessun altro modo se non con la
preghiera!
Guarigione di un indemoniato
PER LA SECONDA VOLTA GESÙ ANNUNZIA LA SUA MORTE E RISURREZIONE
(vedi Matteo 17, 22-23; Luca 9,
43b-45)
30 Poi se ne andarono via di là e
attraversarono il territorio della Galilea. Gesù non voleva che si
sapesse dove erano.
31 Infatti preparava i suoi
discepoli insegnando loro: «Il Figlio dell'uomo sarà consegnato
nelle mani degli uomini ed essi lo uccideranno; ma egli risorgerà dopo
tre giorni».
32 Ma i discepoli non capivano
queste parole e avevano paura di interrogare Gesù.
CHI E' IL PIU' IMPORTANTE?
(vedi Matteo 18, 1-5; Luca 9,
46-48)
33 Intanto arrivarono a Cafàrnao.
Quando Gesù fu in casa domandò ai discepoli: «Di che cosa
stavate discutendo per strada?».
34 Ma essi
non rispondevano. Per strada infatti avevano avuto una discussione per sapere
chi di loro era il più importante.
35
Allora Gesù, sedutosi, chiamò i dodici discepoli e disse loro:
«Se uno vuol essere il primo, deve essere l'ultimo di tutti e il servitore
di tutti».
36 Poi prese un bambino, e lo
portò in mezzo a loro, lo tenne in braccio e disse:
37 «Chi accoglie uno di questi bambini per
amor mio accoglie me. E chi accoglie me accoglie anche il Padre che mi ha
mandato».
CHI NON E' CONTRO DI NOI, E' CON NOI
(vedi Luca 9,
49-50)
38 Giovanni disse a Gesù:
«Maestro, abbiamo visto un uomo che usava il tuo nome per scacciare i
demòni, e noi abbiamo cercato di farlo smettere perché non
è uno dei nostri».
39 Ma Gesù
disse: «Lasciatelo fare. Perché non c'è nessuno che possa
fare un miracolo in nome mio, e poi subito si metta a parlar male di me.
40 Chi non è contro di noi è con
noi.
I DISCEPOLI DI CRISTO SONO PREZIOSI
(vedi Matteo 10,
42)
41 «E se qualcuno vi darà anche
soltanto un bicchiere d'acqua per il fatto che siete discepoli di Cristo, vi
assicuro che riceverà la sua
ricompensa.
CONTRO OGNI OCCASIONE DI MALE
(vedi Matteo 5, 29-30; 18, 6-9; Luca 17,
1-2)
42 «Se qualcuno fa perdere la fede a
una di queste persone semplici che credono in me, sarebbe meglio per lui essere
gettato in mare con una grossa pietra legata al collo.
43 «Se la tua mano ti fa commettere il male
tagliala: è meglio per te entrare nella vera vita senza una mano,
piuttosto che avere tutt'e due le mani e andare all'inferno, nel fuoco senza
fine [44].
45 «Se il tuo piede ti fa
commettere il male, tàglialo: è meglio per te entrare zoppo nella
vera vita, piuttosto che essere gettato all'inferno con due piedi
[46].
47 «Se il tuo occhio ti fa commettere
il male, strappalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un
occhio solo, piuttosto che avere due occhi ed essere gettato all'inferno,
48 dove si soffre sempre e il fuoco non finisce
mai.
49 «Chi non avrà sale in se
stesso finirà nel fuoco.
50 Il sale
è una cosa buona, ma se il sale perde il suo sapore come potete
ridarglielo? Cercate di avere sale in voi stessi, e vivete in pace tra
voi!».
CAPITOLO
10
MATRIMONIO E DIVORZIO
(vedi Matteo 19, 1-12; Luca 16,
18)
1 Poi Gesù partì e andò
verso i confini della Giudea, al di là del fiume Giordano. Ancora una
volta la folla si radunò attorno a lui e, come faceva sempre, Gesù
si mise a insegnare.
2 Alcuni che erano del
gruppo dei farisei gli si avvicinarono. Essi volevano metterlo in
difficoltà, perciò gli domandarono: - Un uomo può
divorziare dalla propria moglie?
3 Gesù
rispose con una domanda:
- Che cosa vi ha
comandato Mosè nella legge?
4 I farisei
replicarono:
- Mosè ha permesso di mandar
via la moglie, dopo averle dato una dichiarazione scritta di
divorzio.
5 Allora Gesù
disse:
- Mosè ha scritto questa regola
perché voi avete il cuore duro.
6 Ma da
principio, al tempo della creazione, come dice la Bibbia, Dio maschio e femmina
li creò.
7 Perciò l'uomo
lascerà suo padre e sua madre, si unirà alla sua
donna
8 e i due saranno una cosa sola.
Così essi non sono più due, ma un unico essere.
9 Perciò l'uomo non separi ciò che
Dio ha unito.
10 Quando poi furono in casa, i
discepoli interrogarono di nuovo Gesù su questo argomento. Ed egli disse:
11 «Chi divorzia da sua moglie e ne sposa
un'altra commette adulterio contro di lei.
12 E
anche la donna, se divorzia dal marito e ne sposa un altro, commette
adulterio».
GESÙ BENEDICE I BAMBINI
(vedi Matteo 19, 13-15; Luca
18, 15-17)
13 Alcune persone portavano i loro
bambini a Gesù e volevano farglieli toccare, ma i discepoli li
sgridavano.
14 Quando Gesù se ne accorse,
si arrabbiò e disse ai discepoli: «Lasciate che i bambini vengano da
me; non impediteglielo, perché Dio dà il suo regno a quelli che
sono come loro.
15 Io vi assicuro: chi non
l'accoglie come farebbe un bambino non vi
entrerà».
16 Poi prese i bambini tra
le braccia, e li benediceva posando le mani su di
loro.
Gesù e i fanciulli
GESÙ INCONTRA UN UOMO RICCO
(vedi Matteo 19, 16-30; Luca
18, 18-30)
17 Gesù stava per rimettersi in
cammino, quando un tale gli venne incontro, si gettò in ginocchio davanti
a lui e gli domandò:
- Maestro buono, che
cosa devo fare per ottenere la vita eterna?
18
Gesù gli disse:
- Perché mi chiami
buono? Nessuno è buono, tranne Dio!
19 I
comandamenti li conosci:
non uccidere,
non commettere adulterio,
non rubare,
non
dire il falso contro nessuno,
non imbrogliare,
rispetta tuo padre e tua
madre.
20 E quello
rispose:
- Maestro, fin da giovane ho ubbidito a
tutti questi comandamenti.
21 Gesù lo
guardò con grande simpatia e gli disse:
-
Ti manca soltanto una cosa: vai a vendere tutto quel che possiedi, e i soldi che
ricavi dalli ai poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi, vieni e seguimi!
22 A queste parole l'uomo si trovò a
disagio e se ne andò via triste perché era molto ricco.
23 Gesù, guardando i discepoli che
stavano attorno a lui, disse: «Com'è difficile per quelli che sono
ricchi entrare nel regno di Dio!».
24 I
discepoli si meravigliarono che Gesù dicesse queste cose, ma egli
aggiunse: «Figli miei, non è facile entrare nel regno di Dio!
25 Se è difficile che un cammello passi
attraverso la cruna di un ago, è ancor più difficile che un ricco
possa entrare nel regno di Dio».
26 I
discepoli si meravigliarono più di prima e cominciarono a domandarsi l'un
l'altro:
- Ma allora chi potrà mai
salvarsi?
27 Gesù li guardò e
disse:
- Per gli uomini è una cosa
impossibile, ma per Dio no! infatti tutto è possibile a
Dio.
28 Allora Pietro si mise a
dire:
- E noi? Noi abbiamo abbandonato tutto per
venire con te.
29 Gesù
rispose:
- Io vi assicuro che se qualcuno ha
abbandonato casa, fratelli, sorelle, madre, padre, figli, campi... per me e per
il messaggio del vangelo,
30 riceverà
già in questa vita - insieme a persecuzioni - cento volte di più.
Riceverà casa, fratelli, sorelle, madri, figli e campi, e nel mondo
futuro la vita eterna.
31 Tuttavia, molti di
quelli che ora sono primi alla fine diventeranno ultimi; e molti di quelli che
ora sono ultimi saranno primi.
PER LA TERZA VOLTA GESÙ ANNUNZIA LA SUA MORTE E RISURREZIONE
(vedi Matteo 20, 17-19; Luca
18, 31-34)
32 Mentre erano sulla strada che sale
verso Gerusalemme, Gesù camminava davanti a tutti. I suoi discepoli lo
seguivano, ma non sapevano che cosa pensare, anzi alcuni avevano paura. Ancora
una volta Gesù prese da parte i dodici discepoli e si mise a parlare di
quello che gli doveva accadere.
33 Disse loro:
«Ecco, noi stiamo salendo verso Gerusalemme; là, il Figlio dell'uomo
sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e dei maestri della legge.
Essi lo condanneranno a morte e poi lo consegneranno ai pagani.
34 I pagani gli rideranno in faccia, gli
sputeranno addosso, lo prenderanno a frustate e lo uccideranno, ma dopo tre
giorni egli risorgerà».
DUE DISCEPOLI CHIEDONO I PRIMI POSTI
(vedi Matteo 20,
20-28)
35 Giacomo e Giovanni, i figli di
Zebedèo, si avvicinarono a Gesù e gli
dissero:
- Maestro, noi vorremmo che tu facessi
per noi quel che stiamo per chiederti.
36 E
Gesù domandò:
- Che cosa dovrei
fare per voi?
37 Essi
risposero:
- Quando sarai un re glorioso, facci
stare accanto a te, seduti uno alla tua destra e uno alla tua
sinistra.
38 Ma Gesù
disse:
- Voi non sapete quel che chiedete! Siete
pronti a bere quel calice di dolore che io berrò, a ricevere quel
battesimo di sofferenza con il quale sarò
battezzato?
39 Essi
risposero:
- Siamo
pronti.
Gesù
aggiunse:
- Sì, anche voi berrete il mio
calice e riceverete il mio battesimo;
40 ma non
posso decidere chi sarà seduto alla mia destra e alla mia sinistra. Quei
posti sono per coloro ai quali Dio li ha
preparati.
41 Gli altri dieci discepoli avevano
sentito tutto e si arrabbiarono contro Giacomo e Giovanni.
42 Allora Gesù li chiamò attorno a
sé e disse: «Come sapete, quelli che pensano di essere sovrani dei
popoli comandano come duri padroni. Le persone potenti fanno sentire con la
forza il peso della loro autorità.
43 Ma
tra voi non deve essere così. Anzi, se uno tra voi vuole essere grande,
si faccia servo di tutti;
44 e se uno vuol
essere il primo, si faccia servitore di tutti.
45 Infatti anche il Figlio dell'uomo è
venuto non per farsi servire, ma è venuto per servire e per dare la
propria vita come riscatto per la liberazione degli
uomini».
IL CIECO BARTIMEO
(vedi Matteo 20, 29-34; Luca
18, 35-43)
46 Gesù e i suoi discepoli
erano a Gèrico. Mentre stavano uscendo dalla città, seguiti da
molta folla, un mendicante cieco era seduto sul bordo della strada. Si chiamava
Bartimèo ed era figlio di un certo Timèo.
47 Quando sentì dire che passava
Gesù il Nazareno, cominciò a gridare: «Gesù, Figlio di
Davide, abbi pietà di me!».
48 Molti
si misero a sgridarlo per farlo tacere, ma quello gridava ancora più
forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di
me!».
49 Gesù si fermò e
disse:
- Chiamatelo
qua.
Allora alcuni andarono a chiamarlo e gli
dissero: «Coraggio, alzati! Ti vuol
parlare».
50 Il cieco buttò via il
mantello, balzò in piedi e andò vicino a Gesù.
51 Gesù gli
domandò:
- Che cosa vuoi che io faccia per
te? Il cieco rispose:
- Maestro, fa' che io possa
vederci di nuovo!
52 Gesù gli
disse:
- Vai, la tua fede ti ha
salvato.
Subito il cieco ricuperò la vista
e si mise a seguire Gesù lungo la
via.
CAPITOLO 11
GESÙ ENTRA IN GERUSALEMME: ENTUSIASMO DELLA FOLLA
(vedi Matteo 21, 1-11; Luca 19,
28-40; Giovanni 12, 12-19)
1 Gesù e i suoi
discepoli stavano avvicinandosi a Gerusalemme. Arrivati al monte degli Ulivi,
nei pressi dei villaggi di Bètfage e Betània, Gesù
mandò avanti due discepoli. Disse loro:
2
«Andate nel villaggio che è qui di fronte a voi. Appena entrati,
troverete legato un piccolo asino sul quale nessuno è mai salito;
slegatelo e portatelo qui.
3 E se qualcuno vi
chiede: "Che cosa state facendo?". Voi risponderete così: E' il Signore
che ne ha bisogno, ma ve lo rimanderà
subito».
4 I due discepoli andarono e
trovarono un asinello legato vicino a una porta, fuori, sulla strada, e lo
slegarono.
5 Alcune persone che si trovavano
lì vicino domandarono: «Che fate? Perché lo slegate?».
6 Essi risposero come aveva detto Gesù, e
quelli li lasciarono andare.
7 Portarono dunque
l'asinello a Gesù, gli posero addosso i loro mantelli, e Gesù vi
montò sopra.
8 Mentre camminavano, molta
gente stendeva i mantelli sulla strada, altri invece stendevano rami verdi,
tagliati nei campi.
9 Quelli che camminavano
davanti a Gesù e quelli che venivano dietro
gridavano:
«Osanna! Gloria a
Dio!
Benedetto colui che viene nel nome del
Signore!
10
Benedetto il regno che viene,
il regno di Davide
nostro padre!
Gloria a Dio nell'alto dei
cieli!»
11 Gesù entrò in
Gerusalemme e andò nel tempio. Si guardò attorno osservando ogni
cosa e poi, siccome ormai era sera, tornò a Betània insieme con i
dodici discepoli.
Entrata di Gesù in Gerusalemme
GESÙ E L'ALBERO SENZA FRUTTI
(vedi Matteo 21,
18-19)
12 Il giorno dopo, quando partirono da
Betània, Gesù ebbe fame.
13
Vedendo da lontano una pianta di fichi che aveva molte foglie andò a
vedere se vi poteva trovare dei frutti. Ma quando fu vicino alla pianta non
trovò niente, soltanto foglie; infatti non era quella la stagione dei
fichi.
14 Allora Gesù, rivolto alla
pianta, disse: «Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti!».
E i discepoli udirono quelle parole.
GESÙ SCACCIA I MERCANTI DAL TEMPIO
(vedi Matteo 21, 12-17; Luca
19, 45-48; Giovanni 2, 13-22)
15 Intanto erano
arrivati a Gerusalemme. Gesù entrò nel cortile del tempio e
cominciò a cacciar via tutti quelli che stavano là a vendere e a
comprare, buttò all'aria i tavoli di quelli che cambiavano i soldi e
rovesciò le sedie dei venditori di colombe.
16 Non permetteva a nessuno di trasportare
carichi di robe attraverso il tempio.
17 Poi si
mise a insegnare dicendo alla gente:
«Non
è forse vero che Dio dice nella Bibbia:
La mia casa sarà casa di
preghiera
per tutti i
popoli?
Voi, invece, ne avete
fatto
un covo di
briganti».
18 Quando i capi dei sacerdoti e
i maestri della legge vennero a conoscenza di questi fatti cercavano un modo per
far morire Gesù. Però avevano paura di lui perché tutta la
gente era molto impressionata del suo insegnamento.
19 Quando fu sera, Gesù e i suoi uscirono
dalla città.
Gesù scaccia i mercanti dal tempio
ANCORA L'ALBERO SENZA FRUTTI. FEDE, PREGHIERA E PERDONO
(vedi Matteo 21,
20-22)
20 Il mattino dopo, passando ancora vicino
a quella pianta di fichi, videro che era diventata secca fino alle radici.
21 Pietro si ricordò del giorno prima e
disse a Gesù:
- Maestro, guarda!
Quell'albero che tu hai maledetto, è tutto
secco!
22 Allora Gesù
rispose:
- Abbiate fede in Dio!
23 Io vi assicuro che uno potrebbe anche dire a
questa montagna: Sollevati e buttati nel mare! Se nel suo cuore egli non ha
dubbi, ma crede che accadrà quel che dice, state certi che gli
accadrà veramente.
24 Perciò vi
dico: tutto quello che domanderete nella preghiera, abbiate fiducia di ottenerlo
e vi sarà dato.
25 E quando vi mettete a
pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate: perché Dio vostro
Padre che è in cielo perdoni a voi i vostri peccati.
[26]
DISCUSSIONE SULL'AUTORITA DI GESÙ
(vedi Matteo 21, 23-27; Luca
20, 1-8)
27 Andarono ancora a Gerusalemme.
Gesù camminava su e giù nel cortile del tempio. I capi dei
sacerdoti, i maestri della legge e le altre autorità si avvicinarono a
lui e
28 gli
domandarono:
- Che diritto hai di fare quel che
fai? Chi ti ha dato l'autorità di agire
così?
29 Gesù disse
loro:
- Voglio farvi soltanto una domanda. Se mi
rispondete, io vi dirò con quale autorità faccio queste cose.
30 Dunque: Giovanni, chi lo ha mandato a
battezzare, Dio o gli uomini? Rispondete!
31 Essi
cominciarono a discutere tra loro: «Se diciamo che Giovanni è stato
mandato da Dio ci chiederà: Perché allora non avete creduto in
lui?
32 Ma come possiamo dire che è stato
mandato dagli uomini?». Il fatto è che essi avevano paura della
folla perché tutti consideravano Giovanni un profeta.
33 Perciò
risposero:
- Non lo
sappiamo.
E Gesù disse
loro:
- Ebbene, in questo caso neanch'io vi
dirò con quale autorità faccio queste
cose.
CAPITOLO 12
PARABOLA DELLA VIGNA E DEI CONTADINI OMICIDI
(vedi Matteo 21, 33-46; Luca
20, 9-19)
1 Gesù cominciò a
raccontare una parabola ai capi degli Ebrei. Disse: «Un uomo piantò
una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il
torchio dell'uva e costruì una torretta di guardia; poi affittò la
vigna ad alcuni contadini e se ne andò lontano.
2 «Venne il tempo della vendemmia e
quell'uomo mandò un servo dai contadini per ritirare la sua parte di
raccolto.
3 Ma quei contadini presero il servo,
lo bastonarono e lo mandarono via senza dargli niente.
4 Allora il padrone mandò di nuovo un
altro servo. I contadini lo accolsero a parolacce e gli diedero botte in testa.
5 Il padrone ne mandò ancora un altro e
quelli lo uccisero. Lo stesso avvenne per molti altri servi: alcuni li
bastonarono, altri li uccisero.
6 Alla fine
quell'uomo ne aveva ancora uno, suo figlio, che amava moltissimo. Per ultimo
mandò lui pensando: Avranno rispetto di mio figlio!
7 «Ma quei contadini dissero tra loro:
"Ecco, costui sarà un giorno il padrone della vigna! Coraggio,
uccidiamolo e l'eredità sarà nostra!".
8 E così lo presero, lo uccisero e
gettarono il suo corpo fuori della vigna».
9
A questo punto Gesù domandò: «Che cosa farà, dunque,
il padrone della vigna? Certamente egli verrà e ucciderà quei
contadini e darà la vigna ad altre persone.
10 Non avete mai letto queste parole della
Bibbia?
La pietra che i costruttori hanno
rifiutato
è diventata la pietra
più importante.
11 Questo è opera
del Signore
ed è una meravigliosa ai
nostri occhi».
12 I capi degli Ebrei
capirono che Gesù aveva raccontato questa parabola riferendosi a loro.
Cercavano quindi un modo per arrestarlo, ma avevano paura della folla.
Perciò non gli fecero nulla e se ne andarono
via.
LE TASSE DA PAGARE ALL'IMPERATORE ROMANO
(vedi Matteo 22, 15-22; Luca 20,
20-26)
13 Alcuni farisei e alcuni del partito di
Erode furono mandati a parlare con Gesù per cercare di metterlo in
difficoltà.
14 Essi vennero e gli
dissero:
- Maestro, noi sappiamo che tu sei
sempre sincero e non ti preoccupi di quel che pensa la gente; tu non guardi in
faccia a nessuno e insegni veramente la volontà di Dio. Abbiamo una
domanda da farti: la nostra legge permette o non permette di pagare le tasse
all'imperatore romano? Dobbiamo pagane o no?
15
Ma Gesù sapeva che nascondevano i loro veri pensieri e
disse:
- Perché cercate di imbrogliarmi?
Portatemi una moneta d'argento, voglio
vederla.
16 Gli diedero allora la moneta e
Gesù domandò:
- Questo volto e
questo nome, di chi sono? Gli risposero:
-
Dell'imperatore.
17 Gesù
replicò:
- Date all'imperatore quel che
è dell'imperatore, ma quel che è di Dio datelo a
Dio.
A queste parole rimasero
sbalorditi.
DISCUSSIONE A PROPOSITO DELLA RISURREZIONE
(vedi Matteo 22, 23-33; Luca
20, 27-40)
18 Si presentarono a Gesù
alcuni che appartenevano al gruppo dei sadducei: secondo loro nessuno può
risorgere dopo la morte. Gli domandarono:
19 -
Maestro, Mosè ci ha lasciato questo comandamento scritto: Se un uomo
muore e lascia la moglie senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e
cercare di avere dei
figli per quello che
è morto.
20 Ebbene, una volta c'erano
sette fratelli. Il primo si sposò e poi morì senza lasciare figli.
21 Allora il secondo fratello sposò la
vedova, ma anche lui morì senza avere figli. La stessa cosa capitò
al terzo
22 e così, via via, a tutti gli
altri: tutti morirono senza lasciare figli. Infine morì anche la donna.
23 Ora, nel giorno della risurrezione, quando i
morti risorgeranno, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti
e sette l'hanno avuta come moglie!
24 Gesù
rispose:
- Non capite che sbagliate? Voi non
conoscete la Bibbia e non sapete cosa sia la potenza di Dio!
25 Quando i morti risorgeranno, gli uomini e le
donne non si sposeranno più, ma saranno come gli angeli del cielo.
26 A proposito poi dei morti e della
risurrezione, non avete mai letto nella Bibbia l'episodio di Mosè, quando
vide il cespuglio in fiamme? Quel giorno Dio gli disse: Io sono il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe.
27
Perciò Dio è il Dio dei vivi, non dei morti! Voi sbagliate
tutto.
IL COMANDAMENTO PIU IMPORTANTE
(vedi Matteo 22, 34-40; Luca
10, 25-28)
28 Un maestro della legge aveva
ascoltato quella discussione. Avendo visto che Gesù aveva risposto bene
ai sadducei, si avvicinò e gli fece questa
domanda:
- Qual è il più importante
di tutti i comandamenti?
29 Gesù
rispose:
- Il comandamento più importante
è questo: Ascolta, Israele!
Il Signore
nostro Dio è l'unico Signore:
30 Ama il
Signore tuo Dio
con tutto il tuo cuore e con
tutta la tua anima,
con tutta la tua mente e con
tutte le tue forze.
31 Il secondo comandamento
è questo:
Ama il tuo prossimo come te
stesso.
Non c'è nessun altro comandamento
più importante di questi due.
32 Allora il
maestro della legge disse:
- Molto bene, Maestro!
E' vero: Dio è uno solo e non c'è n'è un altro all'infuori
di lui.
33 E poi, la cosa più importante
è amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, e con tutte le forze
e amare il prossimo come se stesso. Questo vale molto più che tutte le
offerte e i sacrifici di animali.
34 E
Gesù, vedendo che quell'uomo aveva risposto con saggezza, gli
disse:
- Tu non sei lontano dal regno di Dio. E
nessun altro aveva più il coraggio di fare
domande.
IL MESSIA E IL RE DAVIDE
(vedi Matteo 22, 41-46; Luca
20, 41-44)
35 Mentre insegnava nel tempio
Gesù fece questa domanda: «I maestri della legge dicono che il
Messia sarà un discendente del re Davide. Com'è possibile?
36 Davide stesso, guidato dallo Spirito Santo ha
scritto in un salmo:
Il Signore ha detto al mio
Signore: Siedi alla mia destra, finché io metterò i tuoi nemici
come sgabello sotto i tuoi piedi.
37 Se Davide
stesso dice che è Signore, come può il Messia essere anche
discendente di Davide?».
GESÙ PARLA CONTRO I MAESTRI DELLA LEGGE
(vedi Matteo 23, 1-36; Luca 20,
45-47)
38 Mentre insegnava Gesù diceva
alla gente: «Non fidatevi dei maestri della legge. A loro piace passeggiare
con vesti di lusso, essere salutati in piazza,
39 avere i posti d'onore nelle sinagoghe e i
primi posti nei banchetti.
40 Con avidità
cercano di portar via alle vedove tutto quel che hanno e intanto, per farsi
vedere, fanno lunghe preghiere. Queste persone saranno giudicate con estrema
severità».
LA PICCOLA OFFERTA DI UNA POVERA VEDOVA
(vedi Luca 21,
1-4)
41 Gesù andò a sedersi vicino
al tesoro del tempio e guardava la gente che metteva i soldi nelle cassette
delle offerte. C'erano molti ricchi i quali buttavano dentro molto denaro.
42 Venne anche una povera vedova e vi mise
soltanto due monetine di rame.
43 Allora
Gesù chiamò i suoi discepoli e disse: «Io vi assicuro che
questa vedova, povera com'è, ha dato un'offerta più grande di
quella di tutti gli altri!
44 Infatti gli altri
hanno offerto quel che avevano d'avanzo, mentre questa donna, povera
com'è, ha dato tutto quel che possedeva, quel che le serviva per
vivere».
Il denaro della vedova
GESÙ ANNUNZIA CHE IL TEMPIO SARÀ DISTRUTTO
(vedi Matteo 24, 1-2; Luca 21,
5-6)
1 Mentre Gesù usciva dal tempio uno
dei discepoli gli disse:
- Maestro, guarda come
sono grandi queste pietre e come sono magnifiche queste
costruzioni!
2 Gesù gli
rispose:
- Vedi queste grandi costruzioni?
Ebbene, non rimarrà una sola pietra sull'altra: tutto sarà
distrutto!
GESÙ ANNUNZIA DOLORI E PERSECUZIONI
(vedi Matteo 24, 3-14; Luca 21,
7-19)
3 Quando giunsero al monte degli Ulivi
Gesù si sedette guardando verso il tempio. Pietro, Giacomo, Giovanni e
Andrea, in disparte, gli chiesero:
4 «Puoi
dirci quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno che tutte
queste cose stanno per accadere?
5 Allora
Gesù cominciò a dire ai discepoli: «Fate attenzione e non
lasciatevi ingannare da nessuno!
6 Molti
verranno e cercheranno di ingannare molta gente; si presenteranno con il mio
nome e diranno: "Sono io il Messia!".
7 Quando
sentirete parlare di guerre, vicine o lontane, non abbiate paura: bisogna che
ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine.
8 I popoli combatteranno l'uno contro l'altro,
un regno contro un altro. Ci saranno terremoti e carestie in molte regioni.
Sarà come quando cominciano i dolori del parto.
9 Ma voi fate bene attenzione a voi stessi! Vi
porteranno nei tribunali, nelle sinagoghe vi tortureranno, dovrete stare davanti
a governatori e re per causa mia e sarete miei testimoni di fronte a loro.
10 «E' necessario anzitutto che il
messaggio del vangelo sia annunziato a tutti i popoli.
11 E quando vi arresteranno per portarvi in
tribunale, non preoccupatevi di quel che dovrete dire: dite ciò che in
quel momento Dio vi suggerirà, perché non sarete voi a parlare, ma
lo Spirito Santo.
12 Allora ci sarà chi
tradirà un fratello per farlo morire; i padri faranno lo stesso verso i
loro figli; i figli si ribelleranno contro i genitori e li faranno morire.
13 E voi sarete odiati da tutti per causa mia;
ma Dio salverà chi avrà resistito sino alla
fine.
GESÙ ANNUNZIA GRANDI TRIBOLAZIONI
(vedi Matteo 24, 15-25; Luca
21, 20-24)
14 «Un giorno vedrete colui che
commette l'orribile sacrilegio: lo vedrete in quel luogo dove non dovrebbe mai
entrare (chi legge cerchi di capire!). Allora quelli che saranno nel territorio
della Giudea fuggano sui monti;
15 chi si
troverà sulla terrazza del tetto non scenda in casa a prendere qualcosa;
16 chi si troverà nei campi non torni
indietro a prendere il mantello.
17
«Saranno giorni tristi per le donne incinte e per quelle che allattano!
18 Pregate che queste cose non avvengano
d'inverno!
19 Perché quei giorni saranno
giorni di tribolazione, la più grande che ci sia mai stata fino ad oggi,
da quando Dio ha creato il mondo, e non ne verrà più una uguale.
20 E se Dio non accorciasse il numero di quei
giorni, nessuno si salverebbe. Ma Dio li ha accorciati a causa di quegli uomini
che egli si è scelto.
21 Allora, se
qualcuno vi dirà: "Ecco, il Messia è qui! ecco, è
là!", voi non fidatevi.
22 Perché
verranno falsi profeti e falsi messia i quali faranno segni miracolosi per
cercare di ingannare, se fosse possibile, anche quelli che Dio si è
scelto.
23 Voi però fate attenzione! Io
vi ho avvisati di tutto.
GESÙ ANNUNZIA IL RITORNO DEL FIGLIO DELL'UOMO
(vedi Matteo 24, 29-31; Luca
21, 25-28)
24 «Ma in quei giorni,
dopo quelle tribolazioni,
il sole si oscurerà,
la luna perderà il suo splendore,
25 le stelle cadranno dal cielo,
e le forze del cielo saranno
sconvolte.
26 «Allora vedranno il Figlio
dell'uomo venire sulle nubi, con grande potenza e splendore.
27 Egli manderà i suoi angeli in ogni
direzione. E da un confine all'altro del cielo e della terra egli
radunerà tutti gli uomini che si è
scelti.
PARABOLA DEL FICO
(vedi Matteo 24, 32-35; Luca
21, 29-33)
28 «Dall'albero del fico imparate
questa parabola: quando i suoi rami diventano teneri e spuntano le prime foglie,
voi capite che l'estate è vicina.
29 Allo
stesso modo, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è
vicino, è alle porte.
30 Io vi assicuro
che non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano
accadute.
31 Il cielo e la terra passeranno, ma
non le mie parole.
GESÙ INVITA A ESSERE VIGILANTI
(vedi Matteo 24,
36-44)
32 «Nessuno sa quando verrà
quel giorno e quell'ora; non lo sanno gli angeli e neppure il Figlio: solo Dio
Padre lo sa.
33 Fate attenzione, rimanete
svegli, perché non sapete quando sarà il momento decisivo!
34 «E come un tale che è partito per
un lungo viaggio, se n'è andato via e ha affidato la casa ai suoi servi.
A ciascuno ha dato un incarico, e al portinaio ha raccomandato di restare
sveglio alla porta.
35 Ebbene, restate svegli,
perché non sapete quando il padrone di casa tornerà: forse alla
sera, forse a mezzanotte, forse al canto del gallo o forse di mattina.
36 Se arriva improvvisamente, fate in modo che
non vi trovi addormentati.
37 «Quel che
dico a voi lo dico a tutti: state
svegli!».
CAPITOLO
14
I CAPI DEGLI EBREI VOGLIONO UCCIDERE GESÙ
(vedi Matteo 26, 1-5; Luca 22,
1-2; Giovanni 11, 45-53)
1 Mancavano intanto due
giorni alla Pasqua degli Ebrei e alla festa dei Pani non lievitati. I capi dei
sacerdoti e i maestri della legge cercavano un modo per arrestare Gesù
con un inganno, per poi ucciderlo.
2 Infatti
dicevano: «Non possiamo arrestarlo in un giorno di festa, perché
altrimenti c'è pericolo di una rivolta
popolare».
UNA DONNA VERSA PROFUMO SU GESÙ
(vedi Matteo 26, 6-13; Giovanni
12, 1-8)
3 Gesù si trovava a
Betània, in casa di Simone, quello che era stato lebbroso. Mentre era a
tavola, venne una donna con un vasetto di alabastro pieno di un profumo molto
prezioso, nardo purissimo. La donna spaccò il vasetto e versò il
profumo sulla testa di Gesù.,
4 Alcuni
dei presenti, scandalizzati, mormoravano tra loro: «Perché tutto
questo spreco di profumo?
5 Si poteva benissimo
venderlo per trecento monete d'argento e poi dare i soldi ai poveri!». Ed
erano furibondi contro di lei.
6 Ma Gesù
disse loro: «Lasciatela in pace! Perché la tormentate? Questa donna
ha fatto un'opera buona verso di me.
7 I poveri,
infatti, li avete sempre con voi e potete aiutarli quando volete. Non sempre,
invece, avrete me.
8 Essa ha fatto quel che
poteva, e così ha profumato in anticipo il mio corpo per la sepoltura.
9 Io vi assicuro che in tutto il mondo, dovunque
sarà predicato il messaggio del vangelo, ci si ricorderà di questa
donna e di quel che ha fatto».
GIUDA TRADISCE GESÙ
(vedi Matteo 26, 14-16; Luca
22, 3-6)
10 Poi, Giuda Iscariota, uno dei dodici
discepoli, andò dai capi dei sacerdoti per aiutarli ad arrestare
Gesù.
11 Essi furono molto contenti della
sua proposta e promisero di dargli dei soldi. Allora Giuda si mise a cercare
un'occasione per fare arrestare Gesù.
DUE DISCEPOLI PREPARANO LA CENA PASQUALE
(vedi Matteo 26, 17-19; Luca
22, 7-13)
12 Il primo giorno della festa dei Pani
non lievitati, quando gli Ebrei uccidevano l'agnello pasquale, i discepoli
domandarono a Gesù:
- Dove vuoi che
andiamo a prepararti la cena di Pasqua?
13
Gesù mandò due discepoli con queste
istruzioni:
- Andate in città. Là
incontrerete un uomo che porta una brocca d'acqua.
Seguitelo
14 nella casa dove entrerà e
lì parlate con il padrone. Gli direte: Il Maestro desidera fare la cena
pasquale con i suoi discepoli, e ti chiede la sala.
15 Allora egli vi mostrerà al piano
superiore una grande sala già pronta con i tappeti. In quella sala
preparate per noi la cena.
16 I discepoli
partirono e andarono in città. Trovarono tutto come Gesù aveva
detto e prepararono la cena pasquale.
GESÙ INDICA IL TRADITORE
(vedi Matteo 26, 20-25; Luca
22, 21-23; Giovanni 13, 21-30)
17 Quando fu sera
Gesù venne con i dodici discepoli,
18 e
mentre erano a tavola e stavano mangiando, disse: «Io vi assicuro che uno
di voi mi tradirà: uno che mangia con
me».
19 I discepoli diventarono tristi e
cominciarono a domandargli, uno dopo l'altro:
-
Sono forse io?
20 Gesù
disse:
- E' uno dei dodici, uno che intinge con
me il pane nel piatto.
21 Il Figlio dell'uomo
sta per morire, così come è scritto nella Bibbia. Ma guai a
quell'uomo per mezzo del quale è tradito. Per lui sarebbe stato meglio
non essere mai nato.
LA CENA DEL SIGNORE
(vedi Matteo 26, 26-30; Luca
22, 15-20; Corinzi 11, 23-26)
22 Mentre stavano
mangiando, Gesù prese il pane, fece la preghiera di benedizione,
spezzò il pane, lo diede ai discepoli e disse: «Prendete: questo
è il mio corpo».
23 Poi prese la
coppa del vino, fece la preghiera di ringraziamento, la diede ai discepoli e
tutti ne bevvero.
24 Gesù disse:
«Questo è il mio sangue, offerto per tutti gli uomini. Con questo
sangue Dio conferma la sua alleanza.
25 Io vi
assicuro che non berrò più vino, fino al giorno in cui
berrò il vino nuovo nel regno di
Dio».
26 Cantarono i salmi della festa, poi
andarono verso il monte degli Ulivi.
La cena
L'ultima cena
GESÙ SARÀ ABBANDONATO DA TUTTI
(vedi Matteo 26, 31-35; Luca
22, 31-34; Giovanni 13, 36-38)
27 Gesù
disse ai discepoli:
- Tutti voi perderete ogni
fiducia in me infatti nella Bibbia è
scritto:
Ucciderò il
pastore
e le pecore saranno
disperse.
28 Ma quando sarò risuscitato vi
aspetterò in Galilea.
29 Allora Pietro gli
disse:
- Anche se tutti gli altri perderanno ogni
fiducia, io no!
30 Gesù
replicò:
- Io invece ti assicuro che oggi,
proprio questa notte, prima che il gallo abbia cantato due volte, già tre
volte avrai detto che non mi conosci!
31 Ma
Pietro con grande insistenza continuava a dire:
-
Non dirò mai che non ti conosco, anche se dovessi morire con
te!
Anche gli altri discepoli dicevano la stessa
cosa.
GESÙ PREGA NEL GETSEMANI
(vedi Matteo 26, 36-46; Luca
22, 39-46)
32 Intanto raggiunsero un luogo detto
Getsèmani. Gesù disse ai suoi discepoli: «Restate
qui, mentre io
pregherò».
33 E si fece accompagnare
da Pietro, Giacomo e Giovanni. Poi cominciò ad aver paura e angoscia,
34 e disse ai tre discepoli: «Una tristezza
mortale mi opprime. Fermatevi qui e state
svegli».
35 Mentre andava più avanti,
cadeva a terra e pregava. Chiedeva a Dio, se era possibile, di evitare quel
terribile momento.
36 Diceva: «Abbà,
Padre mio, tu puoi tutto. Allontana da me questo calice di dolore! Però,
non fare quel che voglio io, ma quel che vuoi
tu».
37 Poi tornò dai discepoli, ma
li trovò che dormivano. Allora disse a Pietro: «Simone,
perché dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora?
38 State svegli e pregate per resistere nel
momento della prova; perché la volontà è pronta, ma la
debolezza è grande!».
39 Si
allontanò di nuovo e ricominciò a pregare ripetendo le stesse
parole.
40 Poi tornò dai discepoli e li
trovò che ancora dormivano. Non riuscivano a tenere gli occhi aperti e
non sapevano che cosa rispondergli.
41 Quando
tornò da loro la terza volta disse: «Ma come? Voi ancora dormite e
riposate? Ormai è finita, il momento è giunto. Il Figlio dell'uomo
sta per essere consegnato nelle mani dei suoi nemici.
42 «Alzatevi, andiamo! Colui che mi
tradisce sta arrivando».
Gesù nel giardino degli olivi
Il tradimento di Giuda
GESÙ E' ARRESTATO
(vedi Matteo 26, 47-56; Luca
22, 47-53; Giovanni 18, 3-12)
43 Mentre
Gesù ancora parlava, subito arrivò Giuda, uno dei Dodici,
accompagnato da molti uomini armati di spade e bastoni. Erano stati mandati dai
capi dei sacerdoti, dai maestri della legge e dalle altre autorità.
44 Il traditore si era messo d'accordo con loro.
Aveva stabilito un segno e aveva detto: «Quello che bacerò è
lui. Voi prendetelo e portatelo via con
decisione».
45 Subito Giuda si
avvicinò a Gesù e disse: «Maestro!». Poi lo
baciò.
46 Allora gli altri lo presero e
lo arrestarono.
47 Ma uno di quelli che erano
lì presenti tirò fuori la spada e colpì il servo del sommo
sacerdote staccandogli un orecchio.
48
Gesù disse: «Siete venuti a prendermi con spade e bastoni, come se
fossi un delinquente!
49 Tutti i giorni ero in
mezzo a voi, insegnavo nel tempio, e non mi avete mai arrestato. Ma tutto questo
avviene perché si compia quel che dice la
Bibbia».
50 Allora i discepoli lo
abbandonarono e fuggirono tutti.
51 Dietro a
Gesù veniva un ragazzo, coperto soltanto con un lenzuolo. Le guardie
cercarono di prenderlo,
52 ma egli lasciò
cadere il lenzuolo e scappò via nudo.
Il bacio di Giuda
GESÙ DAVANTI AL TRIBUNALE EBRAICO
(vedi Matteo 26, 57-68; Luca
22, 54-55.63-71; Giovanni 18, 13-
15.19-24)
53
Portarono Gesù alla casa del sommo sacerdote e là si riunirono i
capi dei sacerdoti, i maestri della legge e le altre autorità.
54 Pietro lo seguiva da lontano. Entrò
anche nel cortile della casa e andò a sedersi in mezzo ai servi che si
scaldavano vicino al fuoco.
55 Intanto i capi
dei sacerdoti e gli altri del tribunale cercavano un accusa contro Gesù
per poterlo condannare a morte, ma non la trovavano.
56 Molte persone, infatti, portavano false
accuse contro Gesù, ma dicevano uno il contrario dell'altro.
57 Infine si alzarono alcuni con un'altra accusa
falsa.
58 Dicevano: «Noi l'abbiamo sentito
dire: io distruggerò questo tempio fatto dagli uomini e in tre giorni ne
costruirò un altro non fatto dagli
uomini».
59 Ma anche su questo punto quelli
che parlavano non erano d'accordo.
60 Allora si
alzò il sommo sacerdote e interrogò
Gesù:
- Non rispondi nulla? Che cosa sono
queste accuse contro di te?
61 Ma Gesù
rimaneva zitto e non rispondeva nulla. Il sommo sacerdote gli fece ancora una
domanda:
- Sei tu il Messia, il Cristo, il Figlio
di Dio benedetto?
62 Gesù
rispose:
- Sì, sono
io.
E voi vedrete il Figlio dell'uomo seduto
accanto a Dio Onnipotente. Egli verrà tra le nubi del
cielo!
63 Allora il sommo sacerdote,
scandalizzato, si strappò la veste e disse: «Non c'è
più bisogno di testimoni ormai!
64 Avete
sentito le sue bestemmie. Qual è il vostro parere?». E tutti
decisero che Gesù doveva essere condannato a morte.
65 Alcuni dei presenti cominciarono a sputargli
addosso. Gli coprivano la faccia, poi gli davano pugni e gli dicevano:
«Indovina chi è stato!». Anche le guardie lo prendevano a
schiaffi.
PIETRO NEGA DI CONOSCERE GESÙ
(vedi Matteo 26, 69-75; Luca
22, 56-62; Giovanni 18, 15-18.25-27)
66-67 Pietro
intanto era ancora giù nel cortile a scaldarsi. A un certo punto
passò di là una serva del sommo sacerdote, lo vide, lo
osservò bene e disse:
- Anche tu stavi con
quell'uomo di Nazaret, con Gesù.
68 Ma
Pietro negò e disse:
- Non so proprio che
cosa vuoi dire, non ti capisco. Poi se ne andò fuori del cortile,
nell'ingresso (e intanto il gallo
cantò).
69 Quella serva lo vide e di nuovo
cominciò a dire alle persone vicine:
-
Anche lui è uno di quelli!
70 Ma Pietro
negò di nuovo.
Poco dopo, alcuni dei
presenti gli dissero ancora:
- Certamente tu sei
uno di quelli, perché vieni dalla
Galilea.
71 Ma Pietro cominciò a giurare e
a spergiurare che non era vero:
- Io neppure lo
conosco quell'uomo che voi dite!
72 Subito dopo
un gallo cantò per la seconda volta. In quel momento Pietro si
ricordò di ciò che gli aveva detto Gesù: «Prima che il
gallo abbia cantato due volte, già tre volte tu avrai dichiarato che non
mi conosci». Allora scappò via e si mise a
piangere.
Rinnegamento di PietroCAPITOLO
15
GESÙ DAVANTI A PILATO IL GOVERNATORE ROMANO
(vedi Matteo 27, 1-2.11-14;
Luca 23, 1-5; Giovanni 18, 28-38)
1 Appena fu
mattina i capi dei sacerdoti insieme con le altre autorità e i maestri
della legge - cioè tutto il tribunale - si riunirono per prendere una
decisione. Alla fine fecero legare e portar via Gesù e lo consegnarono a
Pilato.
2 Pilato gli fece questa
domanda:
- Sei tu il re dei
Giudei?
Gesù
rispose:
- Tu lo
dici.
3 Siccome i capi dei sacerdoti portavano
molte accuse contro di lui,
4 Pilato lo
interrogò ancora:
- Perché non
rispondi nulla? Vedi bene di quante cose ti
accusano!
5 Ma Gesù non disse più
niente e Pilato ne fu molto meravigliato.
Gesù è condotto da Ponzio Pilato
GESÙ E' CONDANNATO A MORTE
(vedi Matteo 27, 15-26; Luca
23, 13-25; Giovanni 18, 38-19, 16)
6 Ogni anno,
per la festa di Pasqua, Pilato liberava uno dei prigionieri, quello che la folla
domandava.
7 In quel tempo era in prigione un
certo Barabba che, insieme con altri ribelli, aveva ucciso un uomo durante una
rivolta.
8 A un certo momento la folla
salì verso il palazzo del governatore e cominciò a chiedergli
quello che egli aveva l'abitudine di concedere.
9 Allora Pilato
rispose:
- Volete che vi lasci libero
Gesù, questo re dei Giudei?
10 Disse
così perché sapeva che i capi dei sacerdoti l'avevano portato da
lui solo per odio.
11 Ma i capi dei sacerdoti
cominciarono a mettere in agitazione la folla perché chiedesse la
liberazione di Barabba.
12 Pilato domandò
di nuovo:
- Che farò dunque di quell'uomo
che voi chiamate il re dei Giudei?
13 Essi
gridarono:
- In
croce!
14 Pilato
diceva:
- Che cosa ha fatto di
male?
Ma quelli gridavano ancora più
forte:
- In croce! In
croce!
15 Pilato non voleva scontentare la folla:
per questo lasciò libero Barabba e invece fece frustare a sangue
Gesù. Poi lo consegnò ai soldati per farlo
crocifiggere.
GLI INSULTI DEI SOLDATI
(vedi Matteo 27, 27-31; Giovanni 19,
2-3)
16 I soldati portarono Gesù nel
cortile del palazzo del governatore e chiamarono anche il resto della truppa.
17 Gli misero addosso una veste rossa,
prepararono una corona di rami spinosi e gliela misero sul capo.
18 Poi cominciarono a salutarlo: «Salve, re
dei Giudei!».
19 Con un bastone gli davano
dei colpi in testa, gli sputavano addosso e si mettevano in ginocchio come per
adorarlo.
20 Quando finirono di insultarlo gli
tolsero la veste rossa e lo rivestirono dei suoi abiti. Poi lo portarono fuori
per crocifiggerlo.
La flagellazione
La corona di spine
Gesù presentato al popolo
GESÙ E' INCHIODATO A UNA CROCE
(vedi Matteo 27, 32-44; Luca
23, 26.33-38; Giovanni 19, 17-24)
21 Un certo
Simone, originario di Cirene, il padre di Alessandro e di Rufo, passava di
là mentre tornava dai campi. I soldati lo obbligarono a portare la croce
di Gesù.
22 Poi condussero Gesù in
un luogo detto Gòlgota (che significa "Luogo del
Cranio").
23 Vollero dargli un po' di vino
drogato, ma Gesù non lo prese.
24 Poi lo
inchiodarono alla croce, e si divisero le sue vesti tirandole a sorte per
decidere la parte di ciascuno.
25 Erano le nove
del mattino quando lo crocifissero.
26 Sul
cartello dove si scriveva il motivo della condanna c'erano queste parole:
«Il re dei Giudei».
27 Insieme con
Gesù avevano messo in croce anche due briganti, uno alla sua destra e uno
alla sua sinistra [28].
29 Quelli che passavano
di là scuotevano la testa in segno di disprezzo, lo insultavano e
dicevano: «Ehi, tu che volevi distruggere il tempio e ricostruirlo in tre
giorni,
30 salva te stesso! Prova a scendere
dalla croce!».
31 Allo stesso modo anche i
capi dei sacerdoti e i maestri della legge ridevano e dicevano: «Ha salvato
tanti altri, adesso non è capace di salvare se stesso!
32 Lui, il Messia, il re d'Israele: scenda ora
dalla croce, così vedremo e gli crederemo!». Anche i due briganti
crocifissi accanto a lui lo insultavano.
Gesù arriva sulla cima del calvario
Crocifissione
Erezione della croce
Il calvario di Gesù Cristo
GESÙ MUORE
(vedi Matteo 27, 45-56; Luca
23, 44-49; Giovanni 19, 28-30)
33 Quando fu
mezzogiorno si fece buio su tutta la regione fino alle tre del pomeriggio.
34 Alle tre Gesù gridò molto
forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni? che significa:
Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato?
35 Alcuni dei presenti udirono e
dissero: «Sentite, chiama il profeta
Elia».
36 Un tale corse a prendere una
spugna, la bagnò nell'aceto, la fissò in cima a una canna e
cercava di far bere Gesù. Diceva: «Aspettate. Vediamo se viene Elia
a toglierlo dalla croce!».
37 Ma
Gesù diede un forte grido e morì.
38 Allora il grande velo appeso nel tempio si
squarciò in due, da cima a fondo.
39
L'ufficiale romano che stava di fronte alla croce, vedendo come Gesù era
morto, disse: «Quest'uomo era davvero Figlio di Dio!».
40 Alcune donne erano là e guardavano da
lontano: c'erano Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo (il più giovane)
e di Ioses, e anche Salome.
41 Esse avevano
seguito e aiutato Gesù fin da quando era in Galilea. E c'erano anche
molte altre donne che erano venute con lui a
Gerusalemme.
Morte di Cristo
Gesù muore sulla croce
IL CORPO DI GESÙ E' MESSO NELLA TOMBA
(vedi Matteo 27, 57-61; Luca
23, 50-56; Giovanni 19, 38-42)
42 Quel giorno,
vigilia del sabato, era di preparazione alla festa, ed era già sera.
43 Venne Giuseppe, originario di Arimatea: egli
era un personaggio importante, faceva parte del tribunale ebraico, ma anche lui
aspettava con fiducia il regno di Dio. Giuseppe si fece coraggio, andò da
Pilato e chiese il corpo di Gesù.
44
Pilato si meravigliò che Gesù fosse già morto.
Chiamò allora l'ufficiale e gli domandò se era morto davvero.
45 Dopo aver ascoltato l'ufficiale, diede il
permesso di prendere il corpo di Gesù.
46
Allora Giuseppe comprò un lenzuolo, tolse Gesù dalla croce, lo
avvolse nel lenzuolo e lo mise in una tomba scavata nella roccia. Poi fece
rotolare una grossa pietra davanti alla porta della tomba.
47 Intanto due delle donne, Maria Maddalena e
Maria madre di Ioses, stavano a guardare dove mettevano il corpo di
Gesù.
Distacco dalla croce
Cristo deposto nella tombaCAPITOLO 16
L'ANNUNZIO DELLA RISURREZIONE
(vedi Matteo 28, 1-8; Luca 24,
1-12; Giovanni 20, 1-10)
1 Passato il sabato,
Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono olio e profumi per
an dare a ungere il corpo di Gesù.
2 E la
mattina presto del primo giorno della settimana, al levar del sole, andarono
alla tomba.
3 Mentre andavano dicevano tra loro:
«Chi ci farà rotolar via la pietra che è davanti alla
porta?».
4 Ma quando arrivarono,
guardarono, e videro che la grossa pietra, molto pesante, era stata già
spostata.
5 Allora entrarono nella tomba. Piene
di spavento, videro, a destra, un giovane seduto, vestito di una veste bianca.
6 Ma il giovane disse: «Non spaventatevi.
Voi cercate Gesù di Nazaret, quello che hanno crocifisso. E' risuscitato,
non è qui. Ecco, questo è il posto dove lo avevano messo.
7 Ora andate e dite ai suoi discepoli e a
Pietro, che Gesù vi aspetta in Galilea. Là, lo vedrete come vi
aveva detto lui stesso».
8 Le donne uscirono
dalla tomba e scapparono via di corsa, tremanti di paura. E non dissero niente a
nessuno perché avevano paura.
GESÙ APPARE A MARIA MADDALENA
(vedi Matteo 28, 9-10; Giovanni
20, 11-18)
9 Dopo essere risuscitato, la mattina
presto Gesù si fece vedere da Maria Maddalena (quella donna dalla quale
aveva cacciato i sette spiriti maligni).
10-11
Allora Maria andò dai discepoli, che erano tristi e piangevano, e
portò la notizia che Gesù era vivo e lei lo aveva visto! Ma essi
non le credettero.
GESÙ APPARE A DUE DISCEPOLI
(vedi Luca 24,
13-35)
12 Più tardi, Gesù apparve
in modo diverso a due discepoli che erano in cammino verso la campagna.
13 Anch'essi tornarono indietro e annunziarono
il fatto agli altri. Ma non credettero neanche a loro.
GESÙ APPARE AI DISCEPOLI RIUNITI
(vedi Matteo 28, 16-20; Luca
24, 36-49; Giovanni 20, 19-23; Atti
1,
6-8)
14 Alla fine Gesù apparve agli undici
discepoli mentre erano a tavola. Li rimproverò perché avevano
avuto poca fede e si ostinavano a non credere a quelli che lo avevano visto
risuscitato.
15 Poi disse: «Andate in tutto
il mondo e portate il messaggio del vangelo a tutti gli uomini.
16 Chi crederà e sarà battezzato
sarà salvo; ma chi non crederà sarà condannato.
17 «E quelli che avranno fede faranno segni
miracolosi: cacceranno i demoni invocando il mio nome; parleranno lingue nuove;
18 prenderanno in mano serpenti e berranno
veleni senza avere nessun male; poseranno le mani sui malati e li
guariranno».
GESÙ RITORNA PRESSO DIO
(vedi Luca 24, 50-53; Atti 1,
9-11)
19 Dopo quelle parole il Signore
Gesù fu innalzato fino al cielo e Dio gli diede potere accanto a
sé.
20 Allora i discepoli partirono per
andare a portare dappertutto il messaggio del vangelo. E il Signore agiva
insieme a loro e confermava le loro parole con segni
miracolosi.
L'ascensione
(ALTRA CONCLUSIONE)
9 Poi le donne raccontarono in breve
a Pietro e agli altri tutto ciò che erano venute a sapere.
10 In seguio, Gesù stesso, per mezzo dei
discepoli, fece diffondere in tutto il mondo, dall'oriente fino all'occidente,
il sacro e perenne messaggio della salvezza eterna. Amen.