Acronimo di
British Broadcasting Corporation. Ente televisivo e
radiofonico inglese. Ufficialmente nato nel 1927, venne preceduto da cinque anni
di programmazioni radiofoniche sotto il nome di British Broadcasting Company, una
realtà privata supportata economicamente da sei industrie produttrici di
apparecchiature radiofoniche (Marconi Company, Metropolitan-Vickers, Western Electric
Company, Radio Communication Company, General Electric Company, British Thompson-Houston
Company) allo scopo di regolare la crescente presenza di piccole realtà di
trasmissione amatoriale. La
BBC divenne un solido punto di riferimento culturale e
di intrattenimento e, nel 1927, venne affidata al controllo governativo, sebbene
lo statuto interno garantisse piena autonomia di programmazione. Il suo rigore e
la sua integrità servirono ben presto da modello per altre emittenti a livello
internazionale. Nel 1967 la programmazione si diversificò nelle quattro stazioni
di Radio One, Radio Two, Radio Three e Radio Four. La programmazione televisiva
venne introdotta nel 1936 e ulteriormente definita nel 1955, in concomitanza con
la nascita delle prime emittenti commerciali, mentre nel 1997 la
BBC si
inserì nel mondo dell'informazione on-line creando un importante sito internet. A livello
internazionale era già stato attivato
BBC World, un sistema di programmazione
destinata all'estero e convogliata radiofonicamente, televisivamente e, dagli anni
Novanta, via satellite. Nel 2003 la credibiltà e l'autorità del colosso britannico
vennero minate dal cosiddetto "affare Kelly" (V. GRAN BRETAGNA E IRLANDA DEL NORD,
REGNO UNITO DI; STORIA), sulle rivelazioni - risultate non conformi al vero - fatte
dallo scienziato David Kelly a un giornalista della
BBC a proposito delle motivazioni
che erano alla base della decisione britannica di appoggiare l'intervento statunitense
in Iraq, affare che portò alle dimissioni di parte dei vertici dell'azienda.