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![]() ROUSSEAU, JEAN-JACQUES (Ginevra 1712 - Ermenonville 1778). Pensatore e letterato svizzero. Di austera educazione calvinista, si convertì giovanissimo al cattolicesimo e si trasferì a Parigi nel 1742, entrando in contatto col vivacissimo ambiente illuministico dell'Enciclopedia. Pochi anni dopo le sue idee fondamentali, che ebbero poi un'influenza decisiva nella storia della democrazia, erano già tutte formate e trovavano espressione nel Discours sur les sciences et les arts (1750) e nel Discours sur l'inégalité parmi les hommes (1755). La civiltà vi era considerata frutto della corruzione di un ideale "stato di natura" libero, ingenuo e felice, distrutto dalla divisione del lavoro e del raffinamento dei gusti e delle esigenze, che avevano provocato le disuguaglianze sociali e la mancanza di libertà (alienazione). Critico feroce delle istituzioni vigenti, finì col rompere con Voltaire e D'Alembert, impegnati in uno sforzo riformistico. Nel 1762 pubblicò la sua opera politica decisiva, Le contrat social. Erede della lunga tradizione contrattualistica in cui si era inserito perfino l'assolutismo di Hobbes, Rousseau vi definiva la libertà come rispetto di una legge autoimposta all'interno di una repubblica eretta tramite un contratto sociale tra gli individui. Esso dota la collettività di una volontà generale di volta in volta determinata dall'espressione, diretta o delegata, delle volontà singole dei cittadini grazie all'uso collettivo (sovranità) dei diritti civili e politici e temperata dalla legislazione e da una religione civile capace di fortificare le virtù patriottiche. Nelle opere successive (Julie ou la nouvelle Héloïse, 1761, e Emile, ou de l'éducation, 1762) il grande ginevrino passò a esaminare con lo stesso spirito la vita familiare e i problemi dell'istruzione, affrontati con uno struggente sentimentalismo e con un'inesausta fiducia nelle doti naturali di bontà e generosità degli uomini, tali da porsi come base decisiva della nascita della sensibilità romantica. I riferimenti continui a una "religione naturale" contrapposta a quella "positiva" gli attirarono i fulmini della Chiesa cattolica e in particolare dei gesuiti, ma anche il dissenso degli illuministi, ormai avviati al distacco da qualsiasi fede trascendente, mentre nella sua Ginevra il Contrat social veniva colpito da censura e lui stesso era bandito dalla Francia. Amareggiato e afflitto da una crescente mania di persecuzione, Rousseau si rifugiò dapprima a Londra (1776-1777), poi rientrò in Francia, dove visse in incognito dedicandosi a interessi musicali e teatrali e scrivendo alcune opere autobiografiche, tra le quali le splendide Confessions. G. Petrillo |
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