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GHETTO
Quartiere storicamente destinato alla residenza coatta degli ebrei. Era chiuso da ogni lato e comunicava col resto della città con porte aperte solo di giorno. L'etimologia del termine, di origine veneziana, è incerta. Esempi di quartieri ebraici costituitisi liberamente in Italia si ebbero fin dall'antichità, per il resto d'Europa a partire dall'alto Medioevo. Gli abitanti godevano di solito della libertà di commercio all'interno e all'esterno del quartiere stesso e di autonomia amministrativa. Il principio della segregazione forzata comparve per la prima volta nel 1215, con il IV Concilio lateranense, che costringeva gli ebrei a farsi riconoscere dall'abbigliamento, per evitare rapporti sessuali con i cristiani. Tra il Duecento e il Quattrocento comparvero dunque, in varie città d'Europa, zone riservate obbligatoriamente agli ebrei. Lo stesso avvenne nel mondo musulmano, dove gli ebrei erano considerati infedeli dalla legge coranica. Una regolamentazione più precisa della materia si ebbe con il papa Pio IV, che stabilì nel 1555 l'impossibilità per i residenti nel ghetto di possederne gli immobili e di accogliere ebrei provenienti da altre località. Si imponeva, inoltre, l'obbligo di portare un cappello giallo e un segno distintivo cucito sugli abiti. Il pontefice si adoperò poi perché misure del genere fossero adottate anche nel resto d'Italia, cosa che avvenne entro i primi decenni del Seicento. L'azione di Pio IV, nel quadro della Controriforma, fu dovuta al timore che i contatti troppo frequenti con gli ebrei divenissero fonte di idee eterodosse tra i cristiani. Nel corso dell'età moderna l'usanza del ghetto divenne comune in tutta Europa. Al suo interno i vari aspetti della vita politica, economica, amministrativa e religiosa erano regolati da precisi statuti che venivano periodicamente sottoposti al voto popolare. La posizione degli ebrei all'interno del ghetto era caratterizzata da una precarietà permanente, potendo essi venire espulsi dalla città in qualsiasi momento. L'istituzione del ghetto fu abolita per la prima volta dall'Assemblea costituente francese nel 1791. Sotto l'influenza della Francia i quartieri ebraici furono aperti nel resto d'Europa nel corso del XIX secolo. La ricostituzione dei ghetti fu poi effettuata dai nazisti nell'Europa centrorientale per portare meglio a compimento il genocidio del popolo ebraico. Il termine indica per traslato ogni località di fatto riservata a una minoranza, non solo etnica.
F. Battistini
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