Aalto, Alvar Hugo Henrik.

Architetto, designer e urbanista finlandese. È considerato una tra le figure preminenti del funzionalismo organico in architettura. Laureatosi a Helsinki, A. iniziò l'attività professionale a Jyvä-skylä; nel 1927 si trasferì a Turku. Risale a questi anni, di grande importanza per la formazione di A., la collaborazione con E. Bryggman per l'Esposizione del settecentenario della città di Turku (1929). Sin dalle prime opere realizzate, A. si collocò nella corrente funzionalista che trovò grande sviluppo nei Paesi scandinavi, caratterizzandosi in una ricerca sensibile nell'uso della luce, del colore e dei materiali e tesa alla creazione di spazi organicamente rispondenti alle esigenze biologiche e funzionali del fruitore. La prima realizzazione che gli procurò una fama internazionale fu il sanatorio di Paimio (1929-33) al quale A. dedicò particolare attenzione, soprattutto per quanto riguarda lo studio dell'insolazione e dell'aereazione, curandone inoltre l'arredamento. Secondo A., infatti, la progettazione dell'architettura deve iniziare dal mobile, in quanto strumento di vita. Nelle sue opere egli utilizzò prevalentemente materiali naturali e locali, come il legno di betulla, ai quali impresse ondulazioni e curvature superficiali, secondo funzioni di sospensione, molleggio o contrasto di forze, sfruttandone tutte le possibilità tecniche ed espressive. Celebre rimane in tal senso la sua poltrona in compensato curvato (1935). Ritroviamo questa particolare attenzione alla morfologia costruttiva nel singolo oggetto come nell'intero organismo edilizio (villa Mairea a Normarken, 1938-39; padiglioni finlandesi alle Esposizioni di Parigi, 1937 e di New York, 1939). Nel 1934 progettò la Biblioteca civica di Vijpuri (distrutta nel corso della guerra russo-finlandese, 1941-44), dove lo spazio interno fu modellato da pareti ondulate secondo una ricerca di rispondenza acustica, con una funzionale illuminazione dall'alto. Chiamato a insegnare nel 1939 presso l'Istituto di Tecnologia del Massachusetts, a Cambridge, vi costruì nel 1947 la Casa dello studente che rappresenta una delle sue più riuscite realizzazioni. Per A. il connubio tra architettura, design e industria fu tale da indurlo a fondare una fabbrica (Artek) per la produzione dei suoi mobili, la cui direzione venne affidata alla moglie Aino, a partire dal 1942. Tra le opere successive, volte a realizzare, attraverso un'interminabile ricerca espressiva, un'ideale fusione fra spazio architettonico e ambiente circostante, ricordiamo: in Germania, l'abitazione Berlin Interbau (1957), la Casa della cultura a Helsinki (1958), la Casa-torre a Brema (1962), la chiesa a Imatra (1958), gli avveniristici piani urbanistici di Rovaniemi (1945), di Imatra (1947-53) e di Helsinki (1959-62). Risalgono al 1966 le più significative progettazioni aaltiane in Italia: un centro culturale a Siena e la chiesa parrocchiale a Riola (Bologna). Le ultime realizzazioni furono il museo d'arte di Ålborg (1968, su progetto del 1958), l'auditorium municipale e la sala per congressi di Helsinki (1968-1972, su progetto del 1962) e infine il museo di Shiraz in Iran (1970). Nel 1988 a Essen fu realizzato il teatro dell'Opera, rispettando il progetto originario che A. redasse nel 1959 (Kuortane 1898 - Meilahti, Helsinki 1975).
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